Solferino 2013: presentati il Report Annuale 2009-2012 delle Attività in Emergenza e quello delle Attività di Cooperazione Internazionale CRI 2008-2012

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Leonardo Carmenati. Foto di Alessandro Tira/CRI

A “Solferino 2013” il 21 giugno sono stati presentati il Report Annuale 2009-2012 delle Attività in Emergenza nazionali e internazionali e quello delle Attività di Cooperazione Internazionale della CRI 2008-2009, tra i principali appuntamenti del ricco programma di iniziative della manifestazione.  Leonardo Carmenati, Capo Dipartimento Attività Socio Sanitarie e delle Operazioni in Emergenza e Volontariato CRI e Roberto Antonini, Delegato Nazionale Attività di Emergenza CRI, hanno presentato il Rapporto quadriennale sulle attività di emergenza.Dal 2009 al 2012 rilevanti emergenze nazionali e internazionali hanno visto la Croce Rossa Italiana impegnata in prima linea. Nel 2009 le principali sono state: il sisma in Abruzzo e quello a Sumatra; nel 2010 il sisma ad Haiti; nel 2011 l’Emergenza Migranti dal Nord Africa, l’emergenza umanitaria nel Corno d’Africa -Tunisia, l’alluvione in Liguria, l’alluvione in Toscana; nel 2012 l’emergenza neve in Italia, il sisma in Emilia Romagna. Tra le maggiori novità, l’attivazione di una nuova Sala Operativa Nazionale (SON) aperta h 24 365 giorni all’anno, l’ingresso e la presenza della CRI nella Sala Italia del Dipartimento di Protezione Civile, l’ingresso della CRI in qualità di “ERU Base Camp” nel sistema delle ERU (Emergency Response Unit).

  

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Foto di Alessandro Tira/CRI

“Il Report – ha detto Leonardo Carmenati – rappresenta un’occasione per fare il punto sull’evoluzione del settore delle attività di emergenza della Croce Rossa Italiana, partendo dal 2009, un anno importante in cui l’Associazione ha dato una fortissima prova di capacità e di organizzazione nella risposta alla grande emergenza del terremoto in Abruzzo, dove sono stati 11.600 i volontari CRI impegnati. Nonostante questo imponente impegno nel giugno dello stesso anno, per “Solferino 2009” la Croce CRI è stata in grado di allestire il più grande campo attendato internazionale mai realizzato prima in Italia, che ha riscontrato il plauso del Movimento Internazionale e le ha consentito di entrare a far parte del Governing Board della FICR. Carmenati ha quindi ricordato l’impegno a Lampedusa nel 2011, dove grazie all’allestimento del PMA al molo degli sbarchi “la CRI ha rappresentato la punta avanzata del sistema di risposta all’Emergenza Migranti , svolgendo un ruolo fondamentale anche nelle attività di accoglienza e sanitarie nel centro di Mineo”. “Il rapporto annuale 2009-2012 – ha concluso Carmenati – ha quindi l’obiettivo di dare testimonianza di una nuova organizzazione del settore emergenze, che attraverso il superamento delle proprie criticità, è un sistema in continua evoluzione. E’ la dimostrazione che la strada intrapresa, pur sottoposta ad attenzione e in continua evoluzione, è quella giusta”. Roberto Antonini ha spiegato come è cambiato il sistema interno della struttura di emergenza, sottolineandone l’aspetto evolutivo. “E’ stato deciso – ha detto Antonini – di rimodulare i nostri interventi in funzione del tipo di risposta da dare, applicando scelte innovative che hanno portato risultati positivi, come ad esempio la scelta di associare ad ogni CIE nuclei di volontari che si ripropongono in moduli. Personale dipendente altamente specializzato insieme con volontari molto motivati che possono ad esempio montare assieme una struttura in base al modulo di specializzazione: tutto ciò è stato possibile grazie alla standardizzazione dei moduli e della formazione. La struttura è quindi oggi una macchina rodata, sottoposta a una continua evoluzione nel percorso emergenziale. La modularità nelle varie specificità ci permette di fare tutto, andando sempre verso un risultato migliore”.

  

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Roberto Antonini. Foto di Alessandro Tira/CRI

Nel pomeriggio, alla presenza del Direttore Generale CRI Patrizia Ravaioli, è stato poi presentato il Report delle Attività di Cooperazione Internazionale allo Sviluppo 2008 – 2012, attraverso il quale si ripercorrono i settori di intervento prioritari nei relativi Paesi in cui la CRI ha siglato specifici accordi di cooperazione. Nel rapporto si dà conto delle risorse finanziarie impiegate, per poter dare una dimensione in termini economici delle scelte operate. Leonardo Carmenati ha ricordato alcune “punte di eccellenza” rappresentate dai progetti che la CRI svolge in diverse zone del mondo, come nel Medio Oriente. “Il Report – ha detto Annarita Roccaldo, Dirigente del Servizio Operazioni Internazionali e Attività Socio Sanitarie CRI – rappresenta uno strumento di comunicazione esterna che ci permette di garantire una maggiore presenza a livello di visibilità, raggiungendo anche i cittadini comuni, in particolare i grandi donatori, i donors, per dimostrare quanto abbiamo fatto. All’interno della CRI il documento intende far sì che nei comitati territoriali si prenda conoscenza di ciò che la Croce Rossa fa nel mondo. E’ al tempo stesso uno strumento di accountabilty, che dovrebbe far sì che attraverso il racconto delle best practices acquisite negli anni e i risultati ottenuti, la nuova struttura della Croce Rossa Italiana abbia una forte base di conoscenze sulle quali confrontarsi”. La manifestazione prosegue il 22 giugno con la XX edizione della Fiaccolata, la suggestiva processione che simbolicamente ripercorre il tragitto effettuato dai soccorritori che trasportarono i feriti fino a Castiglione delle Stiviere, che partirà alle 20, da piazza Castello a Solferino. 

   icona croce rossaReport emergenze 2009-2012icona croce rossaReport delle attività di cooperazione internazionale allo sviluppo 2008-2012.      

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