Siria, Comitato Internazionale: i civili nelle aree assediate hanno urgente bisogno di soccorso

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© ICRC / T. Voeten / sy-e-00288

Decine di migliaia di civili in Siria vivono in condizioni estremamente difficili in aree isolate, dove gli aiuti umanitari non riescono a raggiungerli. Le conseguenze potrebbero essere tragiche.I civili che vivono in aree circondate dalle forze governative o dai vari gruppi armati di opposizione non ricevono regolare approvvigionamento di cibo o di altri beni di prima necessità. Per portare loro aiuto, è necessario ottenere il consenso di tutte le parti, che a volte può essere molto difficile.”Per ottenere l’accesso a persone in stato di bisogno, è essenziale mantenere un dialogo con tutti i coinvolti”, ha detto Magne Barth, capo della delegazione del CICR in Siria. “Il fatto che, nel corso delle ultime due settimane, 5.000 persone detenute nel carcere centrale di Aleppo abbiano ricevuto regolari consegne di alimenti dimostra come un costante dialogo con le parti sia in grado di dare risultati. Da entrambi i lati si è convenuto di consentire lo svolgimento del lavoro umanitario”.La prigione centrale di Aleppo è rimasta isolata per mesi, e il Comitato Internazionale della Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa Siriana hanno ricevuto segnalazioni di una grave carenza di cibo per i detenuti. Dopo lunghe trattative facilitate dal CICR, sono state avviate regolari consegne di pasti cucinati da un’organizzazione benefica locale e consegnati dai volontari della Mezzaluna Rossa Siriana.

  

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Nonostante questo recente successo, raggiungere le persone in zone circondate da forze governative o dai vari gruppi armati di opposizione rimane una delle sfide più difficili che il CICR fronteggia in Siria. Secondo il diritto internazionale umanitario, le parti in conflitto hanno l’obbligo di consentire e facilitare il passaggio rapido e senza ostacoli di aiuti umanitari per i civili. Devono anche permettere ai civili nelle zone assediate dai combattimenti di partire verso zone più sicure, se desiderano farlo. Purtroppo, tali obblighi non sono sempre rispettati.”Abbiamo cercato per quasi 20 giorni di portare rifornimenti medici e altri aiuti nella vecchia città di Homs”, ha detto Barth. “Nonostante le lunghe trattative con entrambe le parti, e tre viaggi avanti e indietro fra Damasco e Homs, non abbiamo ancora ricevuto il via libera da parte delle autorità siriane”.”Potremmo aiutare più persone a Homs e nel resto del paese, se ci fosse una volontà da tutti i lati di permetterci di farlo”, ha aggiunto.Finora questo mese, oltre agli sforzi per raggiungere i civili a Homs e ad Aleppo, il CICR ha portato, in collaborazione con la Mezzaluna Rossa siriana, cibo a 215.000 persone e generi essenziali per la casa a 42.000 persone a Damasco, nella zona rurale di Damasco, a Deir Ez Zor, Hama, Idleb e Lattakia. Inoltre, il CICR ha assicurato la disponibilità dell’acqua potabile a più di 20 milioni di persone in tutto il paese e potenziato le strutture pubbliche che servono come residenze temporanee per più di 20.000 sfollati.

  

      

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