Siria, Comitato Internazionale della Croce Rossa: intensi combattimenti ostacolano l'evacuazione di morti e feriti
@Ibrahim Malla
Mentre il conflitto continua a imperversare in diverse aree della Siria, causando centinaia di vittime ogni giorno, nelle zone più colpite l’evacuazione tempestiva di morti e feriti sta diventando una sfida quotidiana. “Il modo in cui le parti in conflitto in Siria stanno conducendo le ostilità per noi resta allarmante”, ha detto Magne Barth, capo della delegazione del CICR in Siria. “Alla popolazione viene prestata poca attenzione, quando le ostilità si intensificano. Gli attacchi stanno causando un alto numero di vittime tra i civili. Esortiamo tutte le parti coinvolte nel conflitto a prendere misure immediate affinché sia pienamente rispettato il diritto internazionale umanitario”.Le norme e i principi del diritto internazionale umanitario si applicano a tutte le parti coinvolte nel conflitto armato in Siria e impongono restrizioni sui mezzi e metodi di combattimento che essi possono utilizzare. Il CICR ha ripetutamente ricordato alle parti che in ogni momento devono distinguere tra civili e persone che partecipano direttamente alle ostilità.Con l’escalation del conflitto, un numero crescente di vittime vengono abbandonate a causa dei rischi mortali connessi con il recupero dei feriti e dei morti.Il diritto internazionale umanitario richiede che i cadaveri siano trattati in maniera appropriata e con rispetto. Le parti in conflitto devono prendere tutte le misure possibili per evacuare i morti e i feriti senza indugio. “In Siria la realtà sul campo non riflette questi obblighi”, ha deplorato Barth. “Continuiamo pertanto a sollecitare le parti in conflitto affinché si risparmino i civili e gli si permetta di mettersi in sicurezza, consentendo l’evacuazione dei feriti e il recupero dei cadaveri”. Qualsiasi ritardo nel recupero dei cadaveri complica il processo di identificazione e ha gravi conseguenze per i familiari dei defunti. “L’incapacità di identificare i morti significa che sempre più persone rimangono disperse, e che le famiglie non saranno in grado di piangere i loro morti”, ha detto Andres Patino, consigliere legale regionale del CICR. “Inoltre, quando le famiglie non sanno cosa è successo ai loro cari devono affrontare ulteriori difficoltà, tra cui disagio psicologico e sofferenza”.La morte di migliaia di persone in tutta la Siria su base mensile ha anche notevolmente oberato la capacità di molti obitori e ospedali, che vengono lasciati a lottare per procurarsi risorse materiali e competenze tecniche.Per contribuire ad alleviare alcuni di questi vincoli, il CICR ha fornito la Mezzaluna Rossa Araba Siriana dei materiali necessari per la corretta gestione dei corpi, quali attrezzature di protezione e sacchi per i cadaveri.E’ anche in corso la formazione dei volontari della Mezzaluna Rossa Araba Siriana da parte di uno specialista giuridico del CICR. “I volontari della Mezzaluna Rossa Araba Siriana oggi sono quelli che spesso recuperano cadaveri dalle strade”, ha detto Barth. “E’ quindi essenziale che siano forniti del supporto necessario, sia esso tecnico o materiale”.Il 16 aprile ad Aleppo è stata concordata una tregua umanitaria da tutte le parti, per consentire ai volontari della Mezzaluna Rossa Araba Siriana di Aleppo di recuperare 34 cadaveri, alcuni dei quali erano stati lasciati in giro per settimane tra le macerie di edifici abbandonati e in strade vuote. “Le tregue di questo tipo dovrebbero essere autorizzate più frequentemente e in tutte le aree più duramente colpite”, ha detto Barth.
@Ibrahim Malla/SARC
Nonostante il difficile contesto di sicurezza, il CICR ha continuato a svolgere le sue attività umanitarie con lo scopo di aiutare le persone più gravemente colpite. Durante il mese di aprile, in collaborazione con la Mezzaluna Rossa Araba Siriana, il CICR ha consegnato cibo e altri aiuti:? Aiuti alimentari a oltre 180.000 persone nella zona rurale di Damasco, Damasco, Aleppo, Hama, Deir Ezzor e Homs;? Materassi e coperte per circa 30.000 persone nella zona rurale di Damasco, ad Aleppo, Hama e Damasco;? Oggetti da cucina come pentole, piatti, bicchieri e posate a più di 11.000 persone a Lattakia e Hama;? Articoli per l’igiene come shampoo, sapone, detersivo e articoli per l’igiene femminile a circa 30.000 persone in Aleppo, Deir Ezzor, Hama e Damasco.In collaborazione con la Mezzaluna Rossa Araba Siriana, ingegneri idraulici del CICR hanno:? fornito aziende idriche locali a Damasco, Aleppo e Hama, Deir Ezzor e Sweida con competenze tecniche, attrezzature e forniture;? consegnato l’acqua con camion a quasi 105.000 persone nella zona rurale di Damasco, Homs e Deir Ezzor;? continuato ad apportare miglioramenti nell’erogazione di acqua, negli alloggi e servizi igienici in più di 107 alloggi pubblici siti di quasi 26.000 sfollati in Aleppo, Hama, Damasco e zona rurale di Damasco. I lavori sono stati completati anche in altri 29 siti in Quneitra, al-Sweida, Damasco, zona rurale di Damasco, al-Raqqa, e in Deir Ezzor, dove vivono quasi 9.000 sfollati;? impartito formazione per 57 volontari della Società Nazionale, nel corso di un periodo di sette giorni, su come gestire i sistemi di approvvigionamento idrico in una situazione di crisi e di emergenza.Nel frattempo, il personale sanitario del CICR ha condotto valutazioni mediche di strutture sanitarie in Al-Zabdani e Madaya nella zona rurale di Damasco. Inoltre, sufficienti liquidi per flebo sono stati donati agli ospedali di Damasco per il trattamento di 800 pazienti feriti.