Roma, workshop su “Accesso agli archivi CRI, pubblici e privati, relativi alla documentazione di guerra”

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Il 13 e il 14 settembre 2013, presso l’Ispettorato Nazionale del Corpo Militare CRI a Roma (Sala Soru, Caserma Pierantoni) si svolgerà un workshop d’orientamento sul tema “Accesso agli archivi della CRI, pubblici e privati, relativi alla documentazione di  guerra”. Il corso, organizzato dall’Ufficio Ricerche del Servizio Operazioni Internazionali e Attività Socio-Sanitarie in sinergia con l’Ispettorato Nazionale del Corpo Militare CRI, chiude il cerchio sul mandato ‘tracing’ del Movimento di Croce Rossa iniziato con il primo incontro nazionale del 2011 a Torino sul tema “Dai prigionieri di guerra ai nuovi soggetti a libertà limitata” e proseguito nel 2012, a Roma, con la giornata di studi su “I prigionieri di guerra e la cultura della memoria”.L’intenzione dell’Ufficio Ricerche Centrale della CRI è quella di diffondere all’interno dell’Associazione la consapevolezza di essere custodi – attraverso gli archivi della CRI, ma anche conoscendo le metodologie di accesso agli archivi istituzionali e privati – del destino di migliaia di prigionieri italiani che durante la Seconda Guerra mondiale hanno vissuto momenti di dramma ed angoscia separati dai propri cari. “The right to know”, il “Diritto di sapere”, è la stella polare delle iniziative della Croce Rossa e l’intero Movimento persegue questo mandato, nel nome delle famiglie e non solo dei “prigionieri” attraverso il network Tracing.Dal dramma dei soldati italiani dispersi in Russia durante la “lunga marcia” alle vittime dei barconi della morte che, alla ricerca di una migliore opportunità di vita, nel tentativo di raggiungere le nostre coste affondano senza lasciare alcuna traccia dei resti umani, la Croce Rossa si impegna ogni giorno per assicurare alle famiglie di “Diritto di sapere”.A più di settant’anni dalla fine della guerra ci sono famiglie che ancora aspettano di sapere dov’è seppellito il proprio figlio per omaggiarlo di un semplice fiore. Da allora desaparecidos in Argentina, fosse comuni in Kosovo, le mattanze in Libia e ora in Siria: sono milioni le famiglie che invocano a tutta la comunità internazionale un aiuto per “sapere”. Solo sapere.Il Movimento di Croce Rossa è custode, sin dalle origini, di questo mandato. L’iniziativa si muove in questa direzione: comprendere i meccanismi d’accesso a quegli archivi che, in un modo o nell’altro, custodiscono informazioni preziose sul destino e la storia di quei soldati che durante la Seconda Guerra mondiale possono essere caduti, dispersi o semplicemente prigionieri.Le adesioni sono chiuse.

  

  

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