RITROVATO IN PAKISTAN IL CORPO DI KHALIL RASJED DALE, MEDICO DEL COMITATO INTERNAZIONALE DELLA CROCE ROSSA

ROCCA (CRI): “UN ATTO DISUMANO. LA CROCE ROSSA ITALIANA E’ VICINA AL CICR, ALLA CROCE ROSSA BRITANNICA E AI FAMILIARI DI KHALIL”

“Un atto disumano”. Questo il commento del Commissario Straordinario della CRI Francesco Rocca alla notizia della scoperta del corpo decapitato del medico britannico del CICR Khalil Rasjed Dale, 60 anni, che era stato rapito il 5 gennaio scorso mentre rientrava a casa dal lavoro. Il corpo senza vita è stato ritrovato il 29 aprile ai bordi di una strada nelle vicinanze della città di Quetta, nel sud ovest del Pakistan. “Ci uniamo alla ferma condanna di questo atto ed esprimiamo la nostra vicinanza al CICR, alla Croce Rossa Britannica e alla famiglia di Rasjed. Colpire così un medico che sta lavorando per aiutare un popolo come quello pakistano è orribile”. La scomparsa di Khalil Rasjed Dale, di origine yemenita, ha lasciato nello sconforto quanti lo conoscevano. Lunga, e sempre in territori difficili, la sua carriera. Ha lavorato in Somalia, in Afghanistan ed in Iraq per la Croce Rossa. Da circa un anno era a Quetta dove gestiva un programma sanitario. Il 5 gennaio è stato rapito da un commando di uomini armati mentre tornava a casa. Il CICR in una nota ha condannato “nella maniera pi ferma possibile questo atto di barbarie”. “Tutto il personale della Croce Rossa Internazionale e della Croce Rossa britannica – si legge – condividono il dolore e l’indignazione dei familiari e degli amici di Khalil”.

  

  

       

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