Quattro persone, tra cui tre bambini, hanno perso la vita a causa delle violente bufere che hanno colpito i territori occupati palestinesi

volontari mezzaluna rossa in Palestina

La tempesta Huda ha portato a Gaza e nella West Bank neve e alluvioni, un evento particolarmente pesante per gli abitanti di Gaza che ancora non si sono ripresi dal conflitto dell’estate 2014

Di Hanne Sorine Sorensen e Soraya Dali-Balta, IFRCNei primi giorni di gennaio una forte e violenta bufera di freddo ha colpito duramente i territori occupati palestinesi, ricoprendo di neve e pioggia la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, e lasciando dietro di sé almeno quattro morti. La Mezzaluna Rossa Palestinese ha mobilitato uomini e mezzi per rispondere alle necessità più urgenti delle comunità colpite dall’evento.Due bambini e un uomo sono morti a Gaza a causa delle temperature gelide, mentre un terzo bambino è stato ucciso da un incendio provocato da una stufa difettosa. Sono 76 le persone ferite dopo essere cadute o scivolate per le condizioni del tempo, mentre altre 22 sono rimaste intossicate dalle esalazioni nocive dei dispositivi di riscaldamento.Nella West Bank, la tempesta ‘Huda’ ha ricoperto di neve Ramallah e le zone più alte di Betlemme, Gerusalemme e Nablus, mentre forti inondazioni e venti ad alta velocità hanno colpito la Striscia di Gaza.La tempesta è stata particolarmente sentita a Gaza, che ancora si sta riprendendo dal conflitto scoppiato la scorsa estate. In quel periodo oltre 18.000 case sono state distrutte o danneggiate in tutta la Striscia e da allora circa 100.000 abitanti di Gaza vivono in rifugi inadeguati e inadatti a resistere al gelo e alle inondazioni.Alimentatori di energia incompatibili hanno reso difficile per molte famiglie trovare una fonte di riscaldamento affidabile. Non appena la tempesta ‘Huda’ ha colpito la regione, la Mezzaluna Rossa Palestinese ha mobilitato 1.000 volontari per assistere le comunità più in difficoltà, raggiungendo 11.000 persone a Gaza e in Cisgiordania. Sale operative della Mezzaluna Rossa, Comitati, centri di assistenza sanitaria e servizi medici di emergenza sono stati inoltre attivati per rispondere al crescente numero di chiamate di emergenza, nonché per fornire generi di soccorso e di prima necessità.La Società Nazionale ha anche cercato di capire quali fossero le  esigenze primarie, ridefinendo le proprie capacità per accrescere la risposta a questo evento climatico. Nel frattempo sul campo i volontari hanno distribuito generi di prima necessità, come teloni, teli di plastica, kit per l’igiene, utensili da cucina, materassi, cuscini, coperte, stufe a kerosene e tende. Durante i quattro giorni della tempesta, la Società Nazionale ha distribuito beni di prima necessità a 4.800 persone.La Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha seguito attentamente la situazione nei territori occupati e sta ora definendo un Fondo di Emergenza (Relief Disaster – DREF) in collaborazione con la Società Nazionale per ricostituire le proprie scorte di beni primari e per procurare e distribuire maggiori aiuti, se necessario, anche perché cresce il timore che un’altra tempesta possa presto colpire di nuovo la regione.

  

  

          

Copy link
Powered by Social Snap