Nuovi sbarchi sulle coste italiane. La CRI assiste i migranti con il Progetto Praesidium

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Siriani, afgani, pachistani, subsahariani e non solo. Sono le nazionalità degli oltre 1000 migranti arrivati nell’arco degli ultimi giorni sulle coste della Calabria, della Sicilia ed in particolare sull’isola di Lampedusa. Ad accoglierli la macchina dei soccorsi della Croce Rossa che attraverso il Progetto Praesidium si occupa dell’assistenza di chi arriva nel nostro paese via mare. In collaborazione con i volontari, l’attenta attività agli sbarchi e ai rintracci è una delle priorità della CRI. Intense le operazioni di soccorso di cui si prevede un aumento nelle prossime ore a causa della ottime condizioni di navigazione, che però non assicurano una buona riuscita del viaggio. Infatti, sono sette le persone disperse in mare che, in cerca di un aiuto disperato, si sono aggrappate alla rete di una tonnara senza riuscire a trarsi in salvo, in prossimità delle acque di Lampedusa. Fa sorridere, invece, la nascita di una bambina che venuta alla luce proprio durante la traversata della speranza, è stata accolta, appena sbarcata in Calabria, dalle braccia dei volontari. Presenti sul posto, i Comitati CRI di Roccella Ionica, Rosarno e Bovalino, che hanno assicurato a tutti, e in particolare alla piccola arrivata e alla madre, l’assistenza necessaria. Proprio nelle ultime ore sull’isola di Lampedusa le attività di soccorso si sono intensificate e il flusso di migranti in arrivo sembra non cessare. In 259 sono sbarcati all’alba del 18 giugno, aumentando il numero degli ospiti presenti nel centro, già in esubero.Le condizioni generali di chi arriva sono piuttosto buone, qualche codice verde dovuto a casi di fratture, rari i codici rossi. Il malessere comune è la disidratazione e lo stato di shock, causato dai tanti giorni di viaggio e dalla impossibilità del mangiare e del bere. L’attività svolta, oltre a quella legata alla fase di prima accoglienza, consiste anche nel fornire un’adeguata informativa sanitaria e legale che, grazie alla presenza dei field officers e dei mediatori culturali del Progetto Praesidium sui territori coinvolti dagli sbarchi, avviene costantemente.La tutela delle vulnerabilità è una priorità per la CRI che attraverso il Progetto Praesidium  monitora quotidianamente le condizioni dei migranti anche all’interno dei centri di accoglienza, garantendo il riconoscimento del diritto alla salute ad ognuno di loro.

  

  

          

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