Medio Oriente, Rocca (CRI): Striscia come tonnara, civili intrappolati in rete

I volontari della Mezzaluna Rossa Palestinese in servizio a Gaza

(DIRE) Roma, 1 ago. – “Il problema dell’accesso è fondamentale, l’ altro aspetto è la trappola umanitaria perche’ questo non viene ricordato. Io l’ ho definita una tonnara, con una metafora molto, molto dolorosa, perche’ comunque queste persone sono intrappolate in una rete. Non possono uscire, se anche volessero abbandonare la Striscia non possono, questa e’ una vergogna che si sta consumando davanti all’ umanita’ intera e la comunità internazionale deve fare di piu’ per questa gente. Il problema dell’ accesso umanitario e dall’ altro la possibilita’ di trovare un rifugio sicuro sono i due aspetti che mi fanno provare profonda vergogna davanti a quello che sta accadendo”. Così Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa italiana e vicepresidente della Croce Rossa internazionale commenta, ai microfoni di Diregiovani, la drammatica situazione nella Striscia di Gaza.”Quello che sta emergendo è che questo conflitto stia facendo carta straccia delle convenzioni di Ginevra. Esistono degli emblemi che devono essere protetti, i civili e i beni civili non devono essere oggetto di bombardamento- prosegue Rocca- Abbiamo invitato entrambe le parti a rispettare questi principi basici che stanno venendo meno. Le conseguenze di questa mancanza di rispetto sono sotto gli occhi di tutti, la pagano i civili, la pagano i bambini, le persone anziane, le persone fragili che sono oltre il 75 per cento delle vittime di questo conflitto, senza contare il numero degli sfollati che in questo momento sono accolti in edifici di fortuna”. Rocca definisce i numeri dei morti, dei feriti e degli sfollati “dati da catastrofe umanitaria senza precedenti è una cosa veramente grave quello che sta accadendo nella striscia”. Siamo oltre 1300 morti, 7000 feriti e l’ altro dato inquietante – specifica – e’ il numero degli sfollati che sono oltre i 200 mila”. “Quello che si sta cercando di fare in questo momento è rispondere ai bisogni basici poi ovviamente ci sarà un dopo conflitto che prevedera’ tutta una serie di interventi sul recupero psico-sociale”, ma in questo momento – spiega Rocca – non c’ e’ elettricita’ e non c’e’ acqua potabile per cui “stiamo parlando di bisogni elementari, di diritti fondamentali della persona: quello dell’ accesso all’ acqua, dell’ accesso al cibo, dell’ accesso a una vita dignitosa”.

  

  

          

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