Medio Oriente, “Gli attacchi contro i civili devono cessare”: preoccupazione del Comitato Internazionale sul deterioramento della situazione in Israele e nei territori palestinesi occupati

La Mezzaluna Rossa Palestinese effettua un intervento di soccorso
@Hassan Eslayeh

Proseguono le forti tensioni in Medio Oriente, dove non si ferma nemmeno la violenza degli attacchi nei confronti degli operatori umanitari della Mezzaluna Rossa Palestinese, personale medico e ambulanze. Dal 3 ottobre la consorella palestinese ha subìto ben 136 attacchi in cui sono stati feriti 65 operatori tra paramedici e volontari, e 39 ambulanze hanno subito gravi danni. In 32 casi è stato negato ai mezzi della Mezzaluna Rossa l’accesso per raggiungere e soccorrere i palestinesi feriti.I posti di blocco e i muri di cemento disposti dagli israeliani impediscono alle squadre della Mezzaluna Rossa di prestare servizi umanitari e sanitari per malati e feriti che hanno bisogno di cure mediche nei territori occupati, compresa Gerusalemme.È in questo clima che la Mezzaluna Rossa Palestinese ha aumentato la propria disponibilità a rispondere alle esigenze dei palestinesi colpiti così duramente.Innumerevoli ad oggi le violazioni commesse nei territori occupati che mettono in pericolo la vita del personale di soccorso.La Croce Rossa Italiana continua a richiamare attenzione sulla protezione del personale medico e ambulanze, e degli operatori umanitari in generale. Anche il Comitato Internazionale della Croce Rossa è sempre più preoccupato per il deterioramento della situazione in Israele e nei territori palestinesi occupati, e invita tutte le parti alla moderazione. Gli attacchi contro i civili e il crescente numero di vittime in manifestazioni e altri eventi, alimentano un clima di paura e ritorsioni.”Gli attacchi contro i civili devono cessare”, ha detto il responsabile della delegazione del CICR in Israele e territori occupati, Jacques de Maio. “Attacchi deliberati o indiscriminati contro i civili, ovunque essi avvengano e chiunque sia l’autore sono inaccettabili e non dovrebbero mai essere giustificati o incitati, in qualsiasi circostanza”.”Qualsiasi uso della forza in risposta alle situazioni deve essere proporzionato – ha sottolineato de Maio – . “In particolare, armi da fuoco e munizioni devono essere utilizzate solo come ultima risorsa per la protezione, contro una minaccia imminente per la vita”.

  iambulanza mezzaluna rossa palestinese colpita da attacco

Il CICR ha quindi esortato il governo israeliano a cessare immediatamente i piani per la distruzione punitiva di sei case private in Cisgiordania. Le case appartengono a famiglie di palestinesi accusati di reati penali. Per la Croce Rossa queste demolizioni diventano una punizione collettiva.”Le famiglie e le comunità non devono mai essere punite o ritenute responsabili per le azioni che non hanno commesso personalmente”, ha aggiunto Jacques de Maio. “Se questo prossimo ciclo di demolizioni va avanti come previsto, si alimenterà l’attuale clima di paura e di punizione, e sarà controproducente”, ha detto de Maio.A breve potrebbe quindi cominciare il processo di demolizioni punitive annunciato dal governo israeliano. De Maio ha continuato: “Questo tipo di distruzioni, in queste circostanze, corrispondono a una punizione collettiva, vietata dal Diritto Internazionale Umanitario. Esortiamo quindi le autorità a revocare questi ordini e ad abbandonare questa politica”.

  

          

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