Maltempo Veneto, l'acqua rientra negli argini. Croce Rossa non si ferma. Oltre 1.500 Volontari impegnati nelle operazioni di soccorso

La sede CRI di Vicenza allagata

La Croce Rossa Italiana ha risposto con prontezza ed efficienza all’emergenza causata dai nubifragi e dagli allagamenti che hanno colpito il Veneto dal 1° novembre scorso. Sotto il coordinamento della Sala Operativa Nazionale e Regionale sono state attivate misure di soccorso e di assistenza a Verona, Vicenza, Padova e Treviso. La CRI, quale componente di Protezione Civile ha prestato la sua opera con il 118, i Vigili del Fuoco, le altre associazioni di volontariato e con le Forze dell’Ordine, in sostegno dei più vulnerabili. Negli oltre 15 giorni di emergenza, tutt’ora in atto, sono stati attivati servizi di supporto sanitario, Attività Socio Assistenziali (ASA) con distribuzione indumenti e impiego di Squadre di Supporto Psicologico in Emergenza (SSEP). Il tutto ha coinvolto fin dalle prime dell’emergenza più di 1.500 volontari della Croce Rossa Italiana provenienti da tutta la regione e circa 170 mezzi tra ambulanze ed altri mezzi pesanti. “Questa emergenza – ha detto Anna Maria Stefanelli, Commissario del Comitato Regionale CRI Veneto – ha messo a dura prova la popolazione locale causando profondi disagi in 121 Comuni colpiti, per un totale di 500.000 persone, circa un decimo della popolazione che vive in Veneto, persone che hanno vista stravolta la propria vita in poche ore”. “L’impegno che i Volontari di Croce Rossa e di tutti gli altri enti che si sono mobilitati per gestire la situazione e per alleviare il disagio degli sfollati è ammirabile. Fondamentale inoltre la collaborazione che tutti hanno mostrato per coordinare al meglio le azioni di intervento”. Continuano in questi giorni le iniziative di supporto e di assistenza a quanti stanno rientrando nelle abitazioni per provvedere ai bisogni essenziali degli sfollati che si sono ritrovati senza una casa né un luogo dove rifugiarsi. Per sostenere la popolazione alluvionata è stato attivato dal Comitato CRI del Veneto il conto corrente bancario di Croce Rossa Italiana – IBAN IT82 B063 4502 0100 6700 5001 62B – con causale “Alluvione Veneto 2010”. Obiettivo prioritario è raccogliere fondi per l’acquisto di beni di prima necessità. Intanto ad oggi resta aperta la Sala Operativa Provinciale di Vicenza per quanto riguarda la località di Valdagno in Recoaro. A Vicenza è stato confermato lo stato di allarme con l’attivazione di volontari e mezzi a disposizione del servizio 118 e della popolazione, nonché di un ambulatorio e posti letto di accoglienza. Sono impiegati al momento 80 volontari CRI. In particolare le zone interessate sono Vicenza Centro Storico, Cresole frazione di Caldogno, Recoaro Terme, Valli del Pasubio, Luisiana. A scopo precauzionale è stata evacuata la sede della Croce Rossa Italiana a Vicenza, già allagata e resa inagibile durante l’ondata di maltempo dei giorni scorsi. A Piazza Matteotti la CRI è presente presso il punto di accoglienza e informazioni allestito in una struttura attendata. Proseguono poi le attività in soccorso alla popolazione alluvionata con Squadre SSEP. A Cresole la CRI gestisce il magazzino per la raccolta di vestiario nuovo e generi di prima necessità da distribuire alla popolazione. Sono stati predisposti 200 posti letto e ambulatori nelle scuole di Vicenza. La Croce Rossa di Thiene, Schio e Bassano è pronta ad intervenire con uomini e mezzi. Altri 40 posti letto sono stati allestiti nella Circoscrizione 7. Due PMA sono pronti presso i centri di accoglienza in caso di necessità. A Padova prosegue la raccolta di materiali da trasportare presso i Comuni della Provincia a favore degli alluvionati. Sono 30 i volontari CRI al lavoro per le attività di assistenza, operativi 4 ambulanze, un camion del Centro Interventi di Emergenza (CIE) CRI di Verona e uno della CRI di Conegliano Veneto. Altri mezzi con relativi equipaggi sono a disposizione in caso di necessità a Venezia, Rovigo, Treviso, Belluno.

  

  

          

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