Libia, Croce Rossa Italiana mobilitata nell'operazione umanitaria per assistere 26 cittadini libici in arrivo stasera a Pratica di Mare (Roma). Rientrato a Bengasi il primo gruppo di feriti curati in Lombardia
Nell’ambito dell’operazione umanitaria che con un C130 dell’Aeronautica Militare italiana trasferirà stasera da Bengasi all’aeroporto militare di Pratica di Mare (Roma) 26 feriti libici per essere curati, la Croce Rossa Italiana si è mobilitata per il trasporto dei pazienti mettendo a disposizione una colonna di 20 ambulanze e 40 volontari. L’intervento viene effettuato in virtù della convenzione stipulata tra CRI e Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini di Roma, struttura presso la quale saranno curati i feriti. La Croce Rossa Italiana accompagnerà i 26 cittadini libici, di cui 20 trasportabili solo in ambulanza, dall’aeroporto all’ospedale e presterà supporto sanitario al team medico del San Camillo – Forlanini. Il velivolo, nel pomeriggio di oggi dall’Italia ha riportato in Libia il primo gruppo di feriti curati nei giorni scorsi presso strutture ospedaliere lombarde.Accompagnati all’Aeroporto Militare di Linate dal personale della Croce Rossa del Comitato locale di Cinisello Balsamo, coordinato dal Commissario provinciale Alberto Bruno, sono partiti nel primo pomeriggio a bordo di un C 130 messo a disposizione dall’Aeronautica Militare, 9 dei 25 feriti libici arrivati in Italia l’8 aprile scorso con un volo umanitario Medevac (organizzato da Ministero della Difesa e Farnesina in collaborazione con la Regione Lombardia) per essere curati in alcuni ospedali lombardi. Il gruppo di pazienti e accompagnatori, era stato ospitato, per la convalescenza, in una struttura della CRI appartenente alla rete territoriale nella Provincia di Milano, dove attualmente si trovano un ferito e il suo accompagnatore.Nei prossimi giorni, a mano a mano che verranno dimessi, anche gli altri 13 pazienti saranno ospitati presso la stessa struttura CRI per un periodo di convalescenza, in attesa anch’essi di essere rimpatriati.
