Latina: sinergia tra Croce Rossa Italiana e canadese per un rimpatrio volontario assistito

Un’altra importante “missione” per la Sala operativa Sociale della Croce Rossa Italiana a Latina e delle sue Unità di Strada-Angeli custodi. Nei giorni scorsi si è concluso felicemente un «rimpatrio assistito» a favore di, Ion D. 55enne cittadino canadese, da anni a Latina, il quale sarà seguito da Croce Rossa nel suo percorso di reinserimento sociale grazie all’attività congiunta delle rispettive Società Nazionali italiana e canadese. «Siamo veramente contenti di questo risultato», ha commentato Daniele Bruni, responsabile della Sala operativa Sociale Cri di Latina, «intanto perché Ion è tornato a casa da dove mancava dal 2006 e sta riallacciando i rapporti, poi perché ancora una volta è stato confermata la validità della nostra impostazione di lavoro. Cioè, il rimpatrio volontario assistito va sempre inquadrato in una rete di relazioni, quando possibile, per evitare che la procedura di rientro non sia un semplice “trovargli i soldi del biglietto e accompagnarlo all’aereo” senza sapere cosa sarà di quella persona. Ripeto, non sempre tutto ciò è possibile e anche richiesto, ma comunque questo è il metodo di lavoro che noi riteniamo valido».Il felice ritorno a casa di Ion è dovuto al lavoro delle Unità di Strada-Angeli custodi CRI che ormai da tempo lo seguono. «Sulla sua storia personale, di come si è ritrovato sulle nostre strade, preferiamo mantenere un naturale riserbo. Ovvio, come tante storie simili alle sue dietro ci sono molti problemi, anche esistenziali e di relazioni difficili», ha continuato Bruni, «In ogni caso, dopo un periodo di colloqui e nostre sollecitazioni Ion ha accettato il rimpatrio. Qui è scattata una felice sinergia con l’Ambasciata canadese in Italia e la Croce Rossa canadese».Un lavoro complesso che si è concluso in Italia con i volontari CRI che hanno accompagnato Ion all’aereo per la partenza, e continuato in Canada, dove all’aeroporto sempre Ion è stato preso in carico da Elysia Dempsey e Monika Hall-Kowaleski, della Croce Rossa canadese di Victoria. Le colleghe canadesi hanno spiegato che «Ion al suo arrivo, data l’ora, è stato portato a mangiare in uno dei più famosi fast-food canadesi, poi è stato accompagnato in un dormitorio dell’Esercito della Salvezza dove starà per dieci giorni, nel frattempo gli sono stati forniti dei buoni per acquisti in alcuni negozi di alimentari e stiamo avviando le pratiche per un contro bancario. La sua prima notte  l’ha trascorsa tranquillamente e nei prossimi giorni continuerà l’assistenza per il suo reinserimento sociale grazie anche a un suo amico che si è detto disponibile a ospitarlo».Un successo che vede coinvolto in modo determinante anche la rappresentanza diplomatica del Canada. «Voglio ringraziare in modo particolare il Signor Francesco Campelli, console canadese a Roma, e la sua collaboratrice la signora Franca Finamore, per l’assistenza e il supporto che hanno fornito alla Cri di Latina per organizzare il rimpatrio del loro concittadino. Ai miei colleghi volontari canadesi va un plauso per aver dimostrato con i fatti l’Universalità, uno dei nostri sette princìpi secondo cui tutte le società nazionali di Croce Rossa hanno il dovere di aiutarsi reciprocamente», ha dichiarato infine Giancarlo Rufo, commissario provinciale Cri di Latina.

  

  

          

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