Latina, intervista al commissario provinciale della Croce Rossa Italiana, Giancarlo Rufo (da La Provincia)

A più di una settimana dall’incendio che ha colpito due ambulanze della Croce Rossa in via Virgilio abbiamo rivolto alcune domande al commissario provinciale Giancarlo Rufo. Un modo per «esorcizzare» definitivamente l’episodio e fare il punto sulle prospettive di un’associazione presente in provincia di Latina da prima della bonifica mussoliniana. Nel capoluogo la Cri è presente dal 1932, anno della fondazione, ed oggi può contare su dodici sedi sparse in tutta la provincia e sul lavoro di oltre mille volontari e decine di dipendenti che hanno a disposizione settanta mezzi. Proprio su due di questi mezzi si sono accaniti i vandali che hanno colpito in via Virgilio, in pieno giorno. Vi aspettavate questa gara di solidarietà dopo l’incendio? «No, non ce l’aspettavamo assolutamente. E’ l’ulteriore dimostrazione che chi ha voluto colpire la Croce Rossa ha colpito tutta la comunità pontina. All’appello del sindaco Vincenzo Zaccheo hanno risposto diversi imprenditori della provincia, Bollanti e Calzati per primi, e già un altro imprenditore che per ora vuole restare anonimo si è detto disposto ad aiutarci. Il mondo istituzionale e politico c’è stato molto vicino, così come a tantissimi cittadini». A che punto sono le operazioni di riparazione dei mezzi? «Uno dei due verrà aggiustato, l’altro ha riportato danni troppo gravi e dovrà essere sostituito. Comunque abbiamo già a disposizione due mezzi, uno è arrivato dalla sezione di Cisterna, l’altro dal comitato di Roma: di fatto la nostra attività non si è mai fermata, la sera stessa dell’attentato l’ambulanza era a Borgo Carso per un presidio di sicurezza». Vi siete dati una spiegazione dell’incendio? «E’ un gesto che non si può giustificare. Ci siamo parlati e confrontati per ore ma non c’è nessuna situazione collegabile all’episodio, anche se lavoriamo in un settore delicato come quello della sanità». Com’è il morale dei volontari? «La prima domanda che ci siamo posti è: perché proprio a noi. Oggi invece sono tutti determinati  ad andare avanti e migliorare. La solidarietà delle istituzioni, come il Prefetto, e della politica, come parlamentari ed esponenti locali, ma anche dei responsabili regionali e nazionali della Croce Rossa, ci ha riempito di orgoglio. All’inizio anche i cittadini erano impauriti per l’accaduto, ma ora sono tutti molto vicini a noi: gli anziani di via Virgilio ci vedono come un punto di riferimento e si sono stretti intorno ai nostri volontari. Comunque, ad una settimana dal rogo, posso dire che dal punto di vista operativo non è cambiato nulla: siamo attivi quanto lo eravamo prima». Dopo questo episodio pesate di rimodulare le vostre attività socio-sanitarie? Quali le novità nel futuro della Croce Rossa di Latina? «Vogliamo ampliare e migliorare le lo nostre attività. Stiamo portando avanti diversi progetti con ricadute positive per i cittadini. Il primo è un corso aperto a tutti, in particolare alle mamme e a chi lavora con i bambini, sulle tecniche di disostruzione pediatrica. Un altro riguarda l’immigrazione in provincia, tema cui siamo molto sensibili. E il terzo è finalizzato a sviluppare il settore della donazione del sangue. Tra i nostri obiettivi, inoltre, c’è il rinnovamento della nostra flotta, a questo proposito rinnovo l’appello ai concessionari a donarci mezzi per le nostre attività. Infine voglio ringraziare pubblicamente le forze dell’ordine per l’impegno che stanno mettendo in questa indagine: abbiamo trovato delle persone veramente disponibili e efficienti, siamo certi che arriveranno ad individuare i responsabili». (A.C.)

  

 

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