La Val Sangone non rischia: conclusa la prima edizione di “Io non rischio” a Giaveno e Sangano (To)

volontaria di croce rossa di giaveno durante la manifestazione

Ottima riuscita per la prima edizione di “Io non rischio – Buone pratiche di Protezione Civile” svoltasi in Val Sangone nel weekend del 17 e 18 ottobre, in contemporanea con altre piazze d’Italia. Anche quest’anno infatti il volontariato di Protezione Civile, le istituzioni e il mondo della ricerca scientifica hanno promosso la campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali che interessano il nostro Paese, come il terremoto e l’alluvione.In meno di 20 ore di attività, nelle piazze San Lorenzo di Giaveno (To) e Marco Matta di Sangano (To), la Croce Rossa Italiana – Comitato Locale di Giaveno ha sensibilizzato circa 300 persone sul tema della riduzione del rischio da alluvioni, promuovendo la cultura delle buone pratiche di protezione civile, incoraggiando i più timidi, spingendo al cambiamento i più restii, rendendo consapevole chi non sentiva proprio il rischio, mitigando i comportamenti scorretti, diffondendo i consigli di uno stile di vita più sicuro, preparando la comunità: sono state quindi poste le basi per lo sviluppo della resilienza ai disastri tra la popolazione della Val Sangone.

  Volontario croce rossa di giaveno con una brochure illustrativa

Durante il weekend di “Io non rischio – Buone pratiche di Protezione Civile” la Croce Rossa di Giaveno non ha messo in opera solo quanto appreso in occasione della formazione, avvenuta ad agosto con i Formatori del Dipartimento della Protezione Civile, ma il proprio modo di fare volontariato. Un volontariato organizzato, formato, sensibile, professionale, competente, consapevole e che ama mettersi in gioco. Un volontariato fatto di persone in prima persona che vede in azione ‘operatori’ e non semplicemente volontari.

  Volontario CRI di Giaveno insieme con una donna

I cittadini che hanno seguito il percorso di “Io non rischio” hanno dimostrato la volontà di non essere più soltanto delle vittime, ma anche i primi a prendere parte alla risposta a un evento emergenziale. Vedere tale consapevolezza nella popolazione è il risultato più grande che la CRI di Giaveno poteva aspettarsi, in quanto promotrice, con la sua azione quotidiana, di una cultura della cittadinanza attiva volta a ridurre i rischi e a vivere uno stile di vita più sano e più sicuro.Una delle persone incontrate nei due giorni di attività, al termine del percorso svolto assieme ai Volontari CRI ha condiviso con loro una riflessione semplice ma dalla forza profonda: “Morire di ignoranza è davvero brutto”. Non si potrebbero utilizzare parole migliori per sintetizzare le motivazioni che hanno spinto più di 30 Volontari della Croce Rossa a dedicare un weekend alla popolazione delle Val Sangone.

              

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