Haiti, Croce Rossa: “Quasi un milione di persone ha ricevuto un rifugio d'emergenza. L'operazione di soccorso shelter più veloce degli ultimi anni”

Haiti, Croce Rossa: “Quasi un milione di persone ha ricevuto un rifugio d’emergenza. L’operazione di soccorso shelter più veloce degli ultimi anni”

A dieci settimane dal sisma che ha devastato la parte meridionale di Haiti, provocando un milione e trecentomila di senza tetto , più di 976.775 persone , quasi il 75%, hanno ricevuto il kit shelter (teloni di plastica, tende e kit di attrezzi) necessario a costruire i rifugi di emergenza. Ad oggi ad Haiti sono 50 le agenzie umanitarie preposte alla distribuzione di materiali e costruzione di rifugi di emergenza (gruppo di lavoro shelter). Il gruppo di lavoro shelter, coordinato dalla Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICR), lavora per raggiungere il totale degli sfollati entro il primo maggio – data inizialmente fissata e che coincide con l’inizio del picco della stagione delle piogge ad Haiti. “Da dopo il terremoto raggiungiamo una media di quasi 100.000 persone a settimana. L’operazione shelter, tuttavia, non è realmente iniziata ad Haiti fino a quando non è terminata la fase di ricerca e salvataggio. Se facciamo una media degli interventi dall’inizio della terza settimana dopo il disastro, il gruppo ha raggiunto una media di 122.000 persone la settimana”, ha affermato Gregg McDonald, a capo del team di coordinamento di gruppo della FICR. Un grande risultato se si pensa che, in base a nuovi dati forniti dal gruppo lavoro shelter, dopo il ciclone Nargis in Myanmar, erano due milioni e quattrocentomila le persone che avevano bisogno di un rifugio di emergenza e la metà fu raggiunta dopo dodici settimane, una media di oltre 100.000 persone la settimana. Lo scorso anno, in seguito al terremoto di Padang, in Indonesia, le agenzie del gruppo shelter hanno raggiunto una media di 75.000 persone la settimana, invece per il sisma del 2006 a Yogyakarta, in Indonesia, la media si attestava sulle 98.900 unità. In entrambe i casi il periodo comprende la fase di ricerca e salvataggio. “Le sfide ad Haiti – aggiunge McDonald- sono enormi: perdita di agenzie governative strategiche, scarsità di trasporti, macerie sulle strade, problemi di sicurezza. Nel complesso, questo rappresenta un traguardo considerevole e un segnale di come le agenzie coinvolte siano riuscite a collaborare efficacemente”. La distribuzione di rifugi di emergenza rappresenta solo una parte dell’operazione che mira ad aiutare le persone colpite dal sisma a sopravvivere all’incombente stagione delle piogge. Le misure perseguite da altri gruppi all’interno di un più ampio lavoro di preparazione ai disastri ad Haiti comprendono: * Valutazione strutturale delle abitazioni a cui sia sicuro fare ritorno; * Trasferimento delle persone sfollate in luoghi sicuri lontano da zone alluvionate; * Pulizia del sistema fognario comunale di Port-au-Prince; * Miglioramento del sistema di scarico e potabilizzazione a prova di alluvione all’interno dei campi; “E’ proprio perché la stagione delle piogge si sta avvicinando velocemente che le agenzie continuano a distribuire i rifugi di emergenza il più velocemente possibile – continua McDonald – Siamo determinati a raggiungere il totale degli sfollati entro il primo maggio, se non prima. Le piogge avranno un impatto enorme e le cose peggioreranno prima di poter migliorare. Chiunque sia coinvolto in questa operazione deve fare del proprio meglio per assicurarsi che le persone siano il più possibile preparate a quella che si prefigura come un’intensa stagione delle piogge”. Varie agenzie che lavorano con il gruppo shelter hanno messo a punto un prototipo di case “di transizione” – strutture piccole e dal telaio in legno che possano essere costruite facilmente e a poco prezzo e potenzialmente in grandi numeri. Dei pochi siti identificati dal governo haitiano per potenziali re-insediamenti, tuttavia, nessuno è ancora disponibile per la costruzione.

  

  

          

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