Giornata Mondiale per l'eliminazione della Violenza sulle Donne, 25 novembre: Ogni giorno Croce Rossa Italiana contribuisce alla tutela della persona e a rafforzare il network solidale per costruire comunità più forti e inclusive
Un incontro presso il Centro di Ascolto CRI “Orecchio di Venere”
“Le donne devono smettere di essere un problema ma considerarsi parte di una soluzione“, queste sono le parole di Tawakkul Karman attivista yemenita vincitrice del Premio per la pace 2011. “E’ attraverso la realizzazione di progetti come “Donne al Centro”, la Casa di Seconda accoglienza di Padova, “Orecchio di Venere” ad Asti e il Centro Antiviolenza di Avezzano, Chieti e Genova, che la Croce Rossa Italiana si inserisce nella rete di protezione sociale, in sinergia con altri soggetti del terzo settore, istituzioni ed enti locali – dichiara il Direttore Generale della CRI, Patrizia Ravaioli -, e ogni giorno operatori e volontari della CRI, adeguatamente formati, contribuiscono a consolidare i meccanismi di tutela della persona e a rafforzare il network solidale per costruire comunità più forti ed inclusive”.In occasione della Giornata Mondiale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, indetta per il 25 novembre, Croce Rossa Italiana intende sottolineare il proprio impegno per contrastare il fenomeno. Attraverso i propri centri di assistenza e di ascolto, la CRI è presente sul territorio nazionale per tutelare le donne che in qualche modo subiscono persecuzioni. L’Orecchio di Venere, attivo dal 2009, ha seguito nel corso dell’anno circa 60 nuovi casi di violenza, per un totale complessivo di 138 casi dall’attivazione del servizio. A Chieti, prosegue dal 2008 l’infaticabile attività di operatori e volontari qualificati di Croce Rossa, affiancati da professionisti legali e medici, per garantire il servizio gratuito di ascolto, informazione, accoglienza, consulenza psicologica e legale a tutte le vittime di ogni forma di violenza. Ad oggi sono circa 240 i contatti del numero verde; 45 sono stati gli utenti beneficiari dei servizi, in prevalenza donne e minori, di età compresa tra i 28 e i 35 anni. Nel 2011 diversamente sono stati assistiti per lo più soggetti tra i 40 e i 45 anni e la forma di violenza più ricorrente è quella domestica, seguita dallo stalking. Ad Avezzano, nel mese di dicembre 2012 prenderà avvio, grazie al cofinanziamento del Ministero delle Pari Opportunità, il Progetto “Oasi 8 marzo”, che consentirà al centro di aderire alla rete Nazionale Antiviolenza e di inserirsi nella mappatura del numero di pubblica utilità 1522. Infine a Padova, da giugno la casa di accoglienza ha permesso di ospitare 6 donne, di età compresa tra i 18 e i 70 anni, perché subivano percosse dai propri coniugi e necessitavano di un rifugio per se e per i propri figli.
Volontarie CRI del Centro di Ascolto “Orecchio di Venere”
Inoltre, durante l’ultima Conferenza Internazionale, che si è svolta nel mese di novembre 2011 a Ginevra, Croce Rossa Italiana, insieme ad altre 35 Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, si è impegnata nella firma di un documento che pone l’attenzione sul fenomeno della violenza ed un ulteriore documento relativo alla questione di genere in particolare. “E’ questa la CRI delle donne e per le donne – prosegue Patrizia Ravaioli – 365 giorni l’anno in Italia e nel Mondo, in prima persona, operatori e volontari sono impegnati nei Centri di Ascolto, distribuiscono viveri alle famiglie più bisognose, assicurano il supporto psicologico negli ospedali e assistono le popolazioni colpite da calamità naturali garantendo assistenza sanitaria”. Solo a metà del 2012 sono più di 80 le donne uccise in Italia dai loro compagni. 137 nel 2011, mentre 127 nel 2010. Nella maggior parte dei casi gli assassini sono all’interno della famiglia, mariti 36%, partner 18%, parenti 13%, ex compagni 9%, figli 11%. Le vittime sono circa una ogni tre giorni e la propria casa, il luogo che dovrebbe essere quello più sicuro per una donna, si trasforma in una prigione. L’entrata in vigore del decreto legge n. 11/09, che punisce lo stalking con pene che variano da sei a quattro anni, delinea il cammino verso il cambiamento, ma occorre “fare di più, fare meglio per ottenere un maggiore impatto”. E’ questo il claim del Movimento e tutte le Società Nazionale di Croce Rossa, adottano la causa nell’ambito dei propri obiettivi strategici, attraverso un intervento volto a promuovere lo “sviluppo” dell’individuo, inteso come “la possibilità per ciascuno di raggiungere il massimo delle proprie potenzialità, di vivere con dignità una vita produttiva e creativa, sulla base delle proprie necessità e scelte, pur adempiendo i propri obblighi e realizzando i propri diritti” (Strategia 2020; Obiettivo Strategico 2 CRI). “In questo momento di crisi – conclude Ravaioli – la rete del volontariato rappresenta una grande risorsa che va sempre più sostenuta e valorizzata” .