Firenze, inaugurazione 9° Conferenza Regionale Europea di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. La cerimonia a Palazzo Vecchio

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Francesco Rocca, Tadateru Konoé, Francesco Caponi, Pietro Lazzeri. Foto di Ibrahim Malla

Si è svolta il 4 giugno a Firenze, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, la cerimonia di apertura della 9° Conferenza Regionale Europea di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. All’evento, presentato dalla conduttrice Elisa Isoardi, sono intervenuti il Presidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICR), Tadateru Konoé, il Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana e Vice Presidente FICR, Francesco Rocca, il Presidente della CRI Toscana, Francesco Caponi e l’Incaricato d’affari dell’Ambasciata di Svizzera, Pietro Lazzeri. La cerimonia è stata preceduta alle 9 dallo spettacolo degli Sbandieratori della Signoria in piazza della Signoria. “In Europa – ha detto Konoé –  Società Nazionali di Croce Rossa grandi e piccole, ricche e povere, sono impegnate da diversi anni per sostenere le persone che hanno risentito delle conseguenze umanitarie della crisi economica globale. Il tema di questa Conferenza è ‘Agire in modo differente’ per affrontare le sfide umanitarie in Europa. E’ necessario adattarci alle nuove realtà per essere proattivi rispetto ai nuovi bisogni e alle vulnerabilità emergenti. Ci sarà bisogno di individuare le nuove categorie di vulnerabili e decidere che cosa possiamo fare per fornire supporto. Stiamo parlando dei ‘nuovi poveri’, dei giovani che non hanno prospettive di lavoro e dei migranti, che continuano a rischiare la vita per raggiungere questo continente”.“Nella nostra lunga storia – ha continuato Konoé –  il cambiamento è stato costante in Europa e altrove, ma negli ultimi decenni si è verificato un cambiamento nel cambiamento. Dobbiamo essere più proattivi per rispondere a questo cambiamento e per affrontare le sfide del futuro come abbiamo fatto con quelle del passato. Il mondo continuerà a cambiare rapidamente e la FICR dovrà cambiare con esso. Siamo pronti ad affrontare le sfide attuali e quelle future con il valore aggiunto di ogni Società Nazionale”.Francesco Rocca ha voluto, prima di tutto, rivolgere un caloroso ringraziamento a tutti i volontari e allo staff della Croce Rossa Italiana e della Federazione, ma in particolare a quelli della CRI toscana, grazie ai quali è stato possibile realizzare questo importantissimo evento, ospitato per la prima volta in Italia. “Questi tre giorni di lavoro – ha detto Rocca – saranno per noi tutti di fondamentale importanza sia dal punto di vista interno che ovviamente da quello esterno: ci troviamo in un momento storico cruciale, in una situazione in cui tutto il mondo guarda a noi, alla Croce Rossa e alla Mezzaluna Rossa, con grandi aspettative, che noi non possiamo e non vogliamo deludere. Proprio per questo la Conferenza europea sarà ancora più importante se saprà dar vita a una “Call for action” concreta e al passo con i tempi. Non solo un documento finale di un importante meeting internazionale, ma una dichiarazione di intenti che alle parole faccia seguire immediatamente fatti concreti, sia nei confronti dei beneficiari, sia della sensibilizzazione dei governi”.“Conseguenze umanitarie della crisi economica, flussi migratori, disordini urbani, nuove dipendenze, razzismo e xenofobia: tante sono le nuove sfide umanitarie a cui dobbiamo dare risposte chiare e al passo con i tempi – ha affermato Francesco Rocca -. In un mondo in cui la globalizzazione spinta nell’era della crisi economica porta le nostre società a chiudersi dentro se stesse e migliaia di persone in movimento alla ricerca di un posto sicuro e di un lavoro, dobbiamo sapere intercettare, capire e aiutare tutte le vulnerabilità, i cosiddetti nuovi invisibili che popolano i margini delle nostre nazioni”.In particolare, parlando dei migranti, il Presidente della CRI ha sottolineato la rilevanza del lavoro di integrazione e di tutela della dignità umana. “E’ necessario lavorare sulla solidarietà – ha detto – sul rispetto del prossimo, sulla cultura della non violenza, sull’accettazione dello straniero. Noi di Croce Rossa dobbiamo fare tutto questo prima che nelle nostre società esplodano nuovi conflitti sociali e guerre tra poveri, minando l’idea di solidarietà che deve essere sempre presente”.“La Croce Rossa – ha continuato Rocca – deve però fungere anche da pungolo, da elemento di pressione per i governi, perché l’accesso umanitario e sanitario, la dignità delle persone, la lotta alla povertà siano delle priorità imprescindibili per tutti quanti. Non vogliamo più vedere migranti che perdono la vita in mare, quando tutti noi sappiamo perfettamente da dove partono e da cosa scappano: i nostri governi hanno firmato delle convenzioni che tutelano chi scappa dalla guerra e noi non possiamo permettere che, come è successo a Lampedusa, le persone muoiano solo perché cercano un posto sicuro dove stare. Come i governi europei sono stati velocissimi nel cercare relazioni diplomatiche con la Libia post-Gheddafi per firmare contratti per il petrolio, devono esserlo nel chiedere la firma della convenzione per i rifugiati e la garanzia di accesso umanitario anche nella sponda sud del Mediterraneo”.Rocca ha poi sottolineato il grande lavoro umanitario che i volontari stanno portando avanti giorno dopo giorno in Ucraina e nelle ultime settimane in Bosnia-Erzegovina, Serbia e Croazia per le recenti alluvioni. “Vorrei anche ricordare – ha detto – il drammatico tributo di sangue che stiamo pagando in Siria: 36 volontari della Mezzaluna Rossa Siriana e 7 della Mezzaluna Rossa Palestinese sono stati uccisi mentre portavano la loro opera di soccorso”.

  

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Gli Sbandieratori della Signoria. Foto di Ibrahim Malla

Il Presidente della Croce Rossa regionale della Toscana, Francesco Caponi, ha ricordato in particolare lo stretto legame tra l’ispiratore dell’idea di Croce Rossa, Henry Dunant, e la città di Firenze. “Henry Dunant – ha detto Caponi – conosceva Firenze molto bene. Rimase qui diverse volte, come riporta nelle sue memorie scritte a mano, che l’ufficio storico della Croce Rossa toscana sta per pubblicare nella loro versione originale”.“Firenze –ha detto Caponi – è stata una delle prime località in Italia ad accogliere l’appello che Henry Dunant lanciò  al mondo nella sua famosa opera ‘Un souvenir de Solferino’,  scritto dopo la battaglia di Solferino nel 1859 . Firenze fu tra le prime città a capire il significato di una rivoluzione fondamentale in quel moment,o cioè considerare i feriti nei campi di battaglia e le persone che li aiutano come neutrali”. Caponi ha evidenziato poi i rapporti tra Dunant e Guido Corsini, una persona molto importante e influente all’epoca, che si impegnò attivamente per organizzare e promuovere la nascita di un Comitato di Croce Rossa a Firenze nel 1868.

  

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Il roll-call durante la cerimonia di apertura

L’Incaricato d’affari dell’Ambasciata di Svizzera, Pietro Lazzeri, ha parlato della mostra fotografica di Jean Mohr dal titolo “Con le vittime della guerra”, che potrà essere visitata da oggi fino al 15 giugno alla Galleria della Carrozze, presso Palazzo Medici Riccardi. L’evento è stato organizzato per celebrare un altro importantissimo anniversario, i 150 anni dalla firma della Prima Convenzione di Ginevra. “La Convenzione – ha detto Lazzeri – si prefiggeva di proteggere i soldati e il personale sanitario. Rappresenta la pietra miliare dell’azione della Croce Rossa. Purtroppo oggi vediamo quanto sia difficile far rispettare questi principi fondamentali. A distanza di 150 anni le Società Nazionali sono in prima linea per chiederne il rispetto. L’accesso umanitario degli operatori nei luoghi di conflitto è infatti una delle sfide più difficili, come vediamo purtroppo in Siria dove, nonostante le garanzie, le regole di protezione del personale medico-sanitario sono disattese”. La mostra del fotografo Jean Mohr affronta il drammatico problema delle vittime dei conflitti, i rifugiati e le comunità colpite dalla guerra. Dopo la cerimonia di apertura, a partire dalle ore 14 a Palazzo degli Affari si è tenuta la sessione plenaria sulle “Conseguenze umanitarie della crisi economica”, seguita da tre workshop pomeridiani.Fino a venerdì 6 giugno 53 Società nazionali europee e centro-asiatiche si confronteranno sul problema de “L’impatto umanitario della crisi economica in Europa e il ruolo della Croce Rossa nella risposta” attraverso 6 workshop che tratteranno temi come i flussi migratori, le nuove povertà, la disoccupazione, i giovani e gli over 50. Giovedì 5 giugno, a Palazzo degli Affari, a partire dalle ore 9 avrà luogo la sessione plenaria su “La crisi come opportunità” e poi si terranno i workshop. Venerdì 6 giugno a Palazzo degli Affari si avrà la sessione plenaria di chiusura dei lavori con la presentazione del documento finale.

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