Firenze, Conferenza Europea: migrazioni e ricongiungimenti familiari, politiche umanitarie sulle droghe

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L’incontro sulle politiche umanitarie relative alla droga

La Croce Rossa è stata individuata dal Governo italiano come l’istituzione idonea a mantenere le relazioni familiari e a fornire ai parenti dei migranti tutte le informazioni utili sia in caso di identificazione delle salme sia nel caso di ricerca di chi è vivo e si trova in un centro di accoglienza. Ciò consente di superare di fatto un percorso normativo dettato da un approccio più investigativo che di protezione, che ha escluso in passato le famiglie dal diritto di sapere. Questo è emerso nell’ambito della nona Conferenza regionale europea di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, in corso di svolgimento a Firenze, dove si è tenuta una sessione di lavoro sugli sbarchi come eventi che coinvolgono il servizio Restoring Family Link (RFL) e le attività di emergenza nel Mediterraneo, portando nuove sfide per il Movimento di Croce e Mezzaluna Rossa e per la cooperazione con il CICR. Il naufragio del 3 ottobre scorso, nel quale oltre 350 migranti hanno perso la vita al largo di Lampedusa, ha rappresentato un momento drammatico nelle dinamiche di migrazione forzata, ma anche una pietra miliare nelle nuove forme di assistenza umanitaria a favore delle famiglie.A seguito del tragico evento, la Croce Rossa Italiana ha attivato tre canali per informare i familiari in ansia sul destino dei propri congiunti: una casella di posta elettronica ad hoc, un modulo di richiesta di informazioni on line, un numero verde dedicato con operatori che parlavano francese, inglese e dialetti etnici, in grado non solo di dare le prime informazioni sui sopravvissuti e sulle complesse procedure di riconoscimento, ma anche di raccogliere notizie utili per determinare l’esatta identità delle vittime. Il punto di vista della CRI e dell’intero Movimento è focalizzato sulla famiglia e sul suo diritto di sapere. Seppur brutta, come può essere la comunicazione della morte, una notizia è sempre meglio dell’assenza di informazioni, che alimenta il fuoco del disagio e della sofferenza.Dopo Lampedusa all’ufficio RFL della CRI sono pervenute 630 email, di cui 438 aventi come oggetto domande sui propri cari; 701 richieste, complete di dati e foto, dal modulo di informazioni on line; e 647 chiamate pervenute da 28 Paesi diversi alla linea telefonica dedicata rimasta attiva dall’8 al 20 ottobre, di  cui 422 per avere notizie su un familiare in particolare. In accordo con il Comitato internazionale di Croce Rossa, è stato aperto a gennaio 2014 un ufficio RFL ad Agrigento per facilitare e accelerare il percorso di riconoscimento delle salme, identificare l’esatta sepoltura, accompagnare gli eventuali parenti nei cimiteri della provincia siciliana e supportare coloro che volessero il rimpatrio della salma in un Paese diverso.Tra gli eventi collaterali della Conferenza Europea il 5 giugno è stato fatto anche il punto sulle politiche umanitarie in materia di droga. L’incontro, organizzato da Croce Rossa Italiana, Federazione, Fondazione Villa Maraini, ha avuto l’obiettivo di promuovere nei confronti delle persone affette da dipendenza un approccio umanitario ispirato dai principi del Movimento attraverso l’illustrazione di buone pratiche sviluppate dalle Società Nazionali nel mondo. Sono intervenuti i rappresentanti della Federazione, della Fondazione Villa Maraini, di alcune Società nazionali (Bielorussia, Tagikistan, Macedonia), del network ERNA. Tra gli altri interventi, Julius Chukwuma Okorocha ha raccontato la propria toccante esperienza di ex-tossicodipendente, dalle quale è uscito grazie al percorso di recupero intrapreso a Villa Maraini. I rappresentanti di Bielorussia, Tagikistan e Macedonia hanno descritto gli approcci intrapresi nei rispettivi paesi, con l’intento di ampliare e promuovere ulteriormente i programmi relativi al problema della droga. Le attività di prevenzione, di trattamento e cura per i tossicodipendenti restano ancora scarse a livello globale, comprese quelle delle Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. E’ necessario pertanto intensificare gli sforzi e la cooperazione di tutte le parti interessate per promuovere le strategie globali contro l’abuso di droga, con un focus sulla riduzione del danno e la lotta contro la stigma e l’esclusione sociale. La strategia di riduzione del danno è volta a ridurre le conseguenze negative dell’abuso di droga riducendo al minimo il rischio del consumatore di contrarre malattie infettive, di andare in overdose o di subire altre conseguenze legate all’uso di sostanze.

  

  

              

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