Emergenza terremoto Centro Italia e neve: il Polo CRI di Avezzano al centro delle operazioni.
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Dal 24 agosto dello scorso anno, il Centro Italia è martoriato da emergenze. Due grandi terremoti nel giro di pochi mesi e una grave emergenza maltempo, ormai ben nota a tutti.Croce Rossa Italiana, nel pieno rispetto della sua missione umanitaria, che è quella di alleviare le sofferenze degli uomini mitigando le vulnerabilità di chi è in difficoltà, si è ovviamente attivata a supporto delle popolazioni colpite.Ci si è occupati quindi dei primi soccorsi sanitari attraverso il personale specializzato nella ricerca e nel soccorso, del supporto psicologico ai sopravvissuti, dell’assistenza alle fasce più vulnerabili attraverso le squadre specializzate nel sociale. Si è dato un riparo a chi non aveva più una casa con la creazione e la gestione dei campi di accoglienza, grazie al personale volontario e dipendente specializzato nella logistica. Si sono distribuiti beni di conforto e generi di prima necessità (dal cibo all’abbigliamento). Si è ridato luce laddove era buio grazie alla consegna di generatori, allestito mense, dormitori, coordinando il tutto grazie alle sale operative.
Un grandissimo impegno da parte di volontari e dipendenti arrivati da ogni parte d’Italia. Ma da dove sono arrivati e continuano ad arrivare tutti i materiali utilizzati e i beni distribuiti?Nel cuore dell’Italia centrale c’è un luogo che, dal 24 agosto, è diventato il centro logistico di tutte queste operazioni.
“Il 6 aprile del 2009 la Croce Rossa Italiana è entrata all’interno dell’interporto di Avezzano al fine di concentrare lì tutti i materiali che stavano arrivando per gestire l’emergenza aquilana e tutte le donazioni. Da allora non siamo più andati via e abbiamo trasformato quella che era una temporanea struttura emergenziale in un Polo Logistico e centro di formazione nazionale” afferma Pierluigi De Ascentiis – Emergency Manager responsabile del Polo Logistico.“Il 24 agosto siamo stati individuati come punto di raccolta per le grandi donazioni in seguito al terremoto; da qui abbiamo inviato le strutture necessarie per l’allestimento dei campi, le cucine, le tende, i riscaldatori, i letti i materassi, i cuscini, le torri faro, i bagni. Inoltre, da Avezzano partivano il vestiario e i generi alimentari distribuiti alla popolazione e utilizzati all’interno delle nostre mense. Tutta la macchina si è rimessa in moto con i terremoti di ottobre, per i quali stiamo ancora gestendo il Campo di Camerino, continuando a garantire la preparazione e la distribuzione dei pasti per la popolazione ora ospitata nei container. Ora, la neve e la tragedia dell’Hotel di Rigopiano, nel quale oltretutto ha perso la vita un volontario del Comitato di Penne. Colgo questa occasione per esprimere la mia vicinanza e quella di tutti i dipendenti e i volontari del NOIE (Nuclei Operativi Integrativi per l’Emergenza) di Avezzano alla famiglia di Gabriele a i volontari di Penne, che nonostante il grande dolore sono rimasti al servizio della loro comunità.
Nuovamente, siamo stati individuati come punto nevralgico del “dietro emergenza” e, grazie ai dipendenti e ai volontari afferenti al Nucleo Operativo del Polo, abbiamo supportato logisticamente tutte le operazioni facendo anche da punto di ritrovo per l’arrivo e la partenza di alcuni dei volontari arrivati da ogni parte d’Italia, stoccando qui e ridistribuendo abbigliamento e cibo. Un lavoro immenso, spesso portato avanti da un numero ristretto di persone (tanti volontari abruzzesi sono ovviamente impegnati sui territori, alcuni nostri dipendenti e volontari sono operativi nel campo di Camerino) ma il cuore della Croce Rossa è grande e rispondiamo positivamente a tutte le richieste delle varie sale operative CRI e della Di.Coma.C. Lavoriamo contemporaneamente su tre fronti emergenziali. Per noi “salvare vite” è un imperativo e salviamo una vita ogni volta che facciamo affiorare un sorriso su un volto terrorizzato o anche “semplicemente” illuminando con un generatore un paese senza corrente da una settimana. La fatica è tanta – conclude De Ascentiis – ma il nostro impegno è sempre al massimo”.