Disastri e Resilienza: a Vanuatu si contano i danni. Intanto nella terza Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite la Federazione lancia l'iniziativa “One billion Coalition”

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@IFRC

A Vanuatu il ciclone Pam ha colpito 60mila persone: la FICR lancia un appelloLa Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR) ha lanciato un appello per 3,9 milioni di franchi svizzeri (3,8 milioni di dollari) per sostenere 60.000 persone colpite dal ciclone tropicale Pam nelle isole Vanuatu tra venerdì e sabato scorsi.Il ciclone Pam, uno dei peggiori che abbia mai colpito il Pacifico, ha lasciato enormi bisogni umanitari nelle isole abitate di Vanuatu. La maggior parte delle sei province del paese sono allagate e inaccessibili e la comunicazione è intermittente in tutta l’area interessata.I rapporti da Port Vila e Tanna mostrano la distruzione massiccia del territorio con alberi sradicati e strade interamente interdette. Nessuna struttura in ferro è rimasta in piedi. Secondo le stime del Governo sono state colpite 130.000 persone su una popolazione di 277.000.”Siamo estremamente preoccupati per la sicurezza e il benessere di molte comunità colpite dal ciclone, in particolare nelle regioni più remote del paese, che sono accessibili solo in barca”, dice Aurélia Balpe, capo della delegazione nel Pacifico della Federazione Internazionale. “Per una piccola nazione come Vanuatu questo è un disastro enorme che richiede una risposta internazionale”.Non appena il ciclone ha colpito, la FICR è intervenuta attingendo al suo Fondo per l’Emergenza e i Disastri per rispondere immediatamente alle esigenze iniziali per le valutazioni dei danni e le attività di soccorso. La Croce Rossa ha avuto subito alcuni supporti e materiali di soccorso disponibili in Vanuatu e nelle vicine isole che ora vengono distribuiti. Questi includono coperte, teloni, sistemi di purificazione dell’acqua e set da cucina. Questo appello ulteriore contribuirà a fornire un sollievo immediato e il sostegno a lungo termine per aiutare le comunità colpite a risollevarsi.”Dopo una tale grave catastrofe, le comunità devono aver garantite le strutture di base come l’acqua potabile, gli alloggi di emergenza, l’assistenza sanitaria e i servizi igienici adeguati”, ha detto Jagan Chapagain, direttore del FICR per l’area del Pacifico. “Questo appello aiuterà affinché possiamo soddisfare tali esigenze”.La Croce Rossa Vanuatu sta coordinando i soccorsi con il Governo. Le valutazioni dei danni che si stanno facendo serviranno a capire la reale portata dei bisogni umanitari.Un supporto aggiuntivo lo stanno garantendo le Società Nazionali dell’Australia, Fiji, Francia, Nuova Zelanda e Tonga che stanno fornendo beni di emergenza e il dispiegamento di esperti tecnici nel settore delle comunicazioni, la salute e il riparo.Secondo le squadre della Croce Rossa già sul campo, le sfide logistiche presenti potrebbero non solo porre ritardi alle valutazioni, ma anche di conseguenza all’assistenza umanitaria per le comunità colpite.”Abbiamo bisogno di tutto l’aiuto che possiamo ottenere nelle prossime settimane e nei prossimi mesi e ne abbiamo bisogno urgentemente”, afferma Jacqueline de Gaillande, CEO della Croce Rossa di Vanuatu. “Le persone sono alla disperata ricerca di acqua, cibo e rifugio sicuro e il tempo è l’essenza”.Terza Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sulla Riduzione del Rischio nei DisastriIntanto è in corso fino a domani in Giappone, a Sendai, la Terza Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sulla Riduzione del Rischio nei Disastri. Circa 5000 i partecipanti in totale, tra cui i rappresentanti di Governi, Società Civile, del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Organizzazioni Non Governative, Comunità Scientifica e del Settore Privato. Le tendenze globali come i mutamenti climatici, l’esaurimento delle risorse naturali, la forte urbanizzazione e i cambiamenti demografici stanno aumentando la nostra esposizione e la vulnerabilità ai disastri ambientali. Nel solo 2013, quasi 100 milioni di persone sono state colpite da avversità in tutto il mondo, con impatti devastanti. I costi imposti dalle calamità naturali sono in crescita: sono quadruplicati negli ultimi 30 anni, e annualmente superano i 150 miliardi di euro. Per non parlare dell’impatto fisico, sociale e psicologico che i disastri hanno sui sopravvissuti, anche sul lungo termine. Non ci sono soluzioni facili, ma è evidente che senza la costruzione di comunità resilienti, la perdita di vite umane ma anche di beni materiali, continuerà ad aumentare. Prevenire e gestire i rischi non solo consente di salvare vite umane, ma permette anche un grande risparmio economico. Secondo le analisi costi-benefici dei programmi di DRR (Disaster Risk Reduction) della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, ogni 0,77 € spesi per la riduzione del rischio di catastrofi, fa risparmiare 11,47 euro.A Sendai la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR) ha lanciato un’iniziativa di coinvolgimento della comunità e di azione civica sulla resilienza, denominata ‘One Billion Coalition’.L’annuncio è stato dato dal Tadateru Konoé, Presidente della FICR e della Croce Rossa giapponese, insieme a Elhadj Come Sy, Segretario Generale FICR .”Per molti anni la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa hanno dato un contributo significativo agli sforzi di riduzione del rischio di catastrofi e al rafforzamento della resilienza”, ha detto Konoé. “Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere almeno una persona in ogni casa nel mondo, in misure attive per rafforzare la loro resilienza entro il 2025. Questo è l’impegno dei volontari della FICR per la riduzione del rischio di catastrofi e si prefigge di raggiungere così un miliardo di persone”.La FICR si impegna quindi a mobilitare la sua rete di 189 Società Nazionali della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e 17 milioni di volontari in tutto il mondo per arrivare a questo ambizioso traguardo.

  

  

              

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