Diario di una crocerossina ad Haiti, pubblicato quotidianamente su Il Riformista

I materiali CRI al "Campo Italia"

Da Port Au Prince arriva il settimo resoconto di S.lla Dianora Guicciardini, Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana al lavoro nel “Campo Italia” della CRI. (4 febbraio 2010) Oggi sono arrivati i container che erano sul Cavour, quattro dei nostri uomini sono stati elitrasportati due giorni fa sulla portaerei ormeggiata al largo e hanno cosi potuto recuperare il materiale della Croce Rossa Italiana che vi era ospitato sopra. Appena attraccato, hanno scaricato e sono tornati via terra dopo quasi 24h di viaggio, accolti da noi come se non li vedessimo da un mese. Chissà come sarà al ritorno in Italia, quando non li vedrò più tutti i giorni. Comunque ora il gruppo è ricomposto e abbiamo tanto da fare per sistemare tutto: è arrivato il tanto atteso potabilizzatore con insacchettatrice che ci permetterà di garantire alla popolazione 3600 litri di acqua potabile ogni ora e sono anche arrivati i condizionatori, le celle frigo e un container di servizi igienici. Ho quindi finalmente notizie di prima mano delle otto crocerossine imbarcate: a quanto pare il morale è alto anche lì e si stanno preparando a entrare in piena operatività. Mi piace saperle vicine! Qui al campo le giornate scorrono veloci e faticose, siamo abituati ormai ai decolli e ai voli radenti di aerei ed enormi elicotteri a tutte le ore, ma al caldo torrido proprio non riusciamo ad abituarci. Una settimana fa mi sono fatta tagliare i capelli alla meglio con un paio di forbici da elettricista, il nostro ‘chimico’ si è offerto per il lavoro e devo dire che il risultato, che nell’immediatezza era disastroso, ora inizia a prendere una forma accettabile. Comunque meglio cosi perché con questa polvere e questo caldo proprio non potevo più andare avanti con i capelli lunghi e poca acqua. La cucina, nostro punto di forza, ha ottenuto le tanto agognate zanzariere per le 4 enormi finestre che si affacciano sul campo attendato, è una piccola miglioria, ma tutto quello che facciamo per ottimizzare le strutture ci porta un grande entusiasmo. Quando non hai nulla, tutto diventa importantissimo. Le uscite dal campo sono una grande prova per il nostro morale, fuori la gente si accalca ai cancelli nella speranza di un lavoro, per strada ancora morti a più di venti giorni dal sisma, bambini nudi nelle tendopoli girano tra spazzatura e fogne improvvisate. Il lavoro, da queste parti, va avanti senza sosta. Sorella Dianora Guicciardini

  

  

        

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