Dal Sudan all'Italia, ma a distanza di 10 anni: Mohamed e Ismail si sono ritrovati grazie alla Croce Rossa
Intanto anche oggi la CRI in prima linea agli sbarchi per assistere 1850 migranti giunti a Lampedusa, Trapani, Augusta
Sono più di 1850 i migranti sbarcati in queste ore in Sicilia. A Lampedusa, all’alba di oggi, in due sbarchi si sono contate 375 persone. In mattinata, a Trapani hanno toccato terra in 740, mentre a Augusta sono stati 739. In ogni porto i Comitati locali della Croce Rossa hanno allestito i punti di accoglienza in collaborazione con le autorità locali e la protezione civile: nei gazebo e nelle tende i migranti sono stati accolti e visitati. Sono stati distribuiti i kit (hygiene e relief) messi a disposizione grazie all’Emergency Appeal della FICR e assicurati i trasporti in ambulanza per i casi sanitari. Volontari e operatori sono stati, come sempre, in prima linea per portare aiuto ai più vulnerabili, tra i quali sono in costante aumento i minori, spesso non accompagnati.L’arrivo della bella stagione porta inevitabilmente a tentare la traversata verso le coste italiane. Anche nei giorni scorsi si sono contati numerosi arrivi, non solo in Sicilia. A essere interessati dagli sbarchi sono anche i porti di Calabria e Puglia. Non a caso a Taranto le autorità hanno recentemente allestito un Hotspot. E proprio in questo luogo, a Taranto, la Croce Rossa è stata al servizio di un caso di separazione familiare risolto positivamente. Due ragazzi si abbracciano e sorridono felici. La gioia, immortalata in una foto inviata tramite un telefonino, è quella di due fratelli sudanesi, Mohammed e Ismail, riunitisi grazie alla grande rete di Croce Rossa. È un’immagine che rappresenta la fine di un viaggio e l’inizio di una nuova vita: stavolta insieme. A raccontare la loro storia è Claudia Battafarano, la Field Officer CRI che opera a Taranto nel quadro del progetto Emergency Appeal. “Il 5 aprile scorso, tramite un sms mi viene segnalato che Ismail, rifugiato sudanese che vive e lavora a Milano, si era rivolto a uno sportello-migranti gestito dall’Arci di Lecce per trovare suo fratello Mohamed, probabilmente ospitato nell’Hotspot di Taranto”, racconta Claudia. La Field Officer CRI si rivolge subito al personale della Questura tarantina che opera all’interno dell’Hotspot e con la mediatrice culturale dell’Emergency Appeal, Elisa Gennaro, inizia la ricerca. Claudia e Elisa girano per l’Hotspot e dopo breve tempo trovano Mohamed che ancora dorme, sfinito dal lungo viaggio affrontato per arrivare in Italia. Una volta sveglio, Elisa gli spiega che il fratello Ismail lo sta cercando e lui, frastornato, le dice che non ha notizie di lui da dieci anni.Il primo contatto tra i due fratelli è telefonico: Claudia telefona a Ismail, gli dice che Mohamed sta proprio di fronte a lei e glielo passa. Mentre Ismail e Mohamed si parlano Claudia riceve una chiamata: è Nicola Matichecchia, il referente della sede CRI di Monteiasi – vicino Taranto – e attuale vice presidente del Comitato. Nicola ha raccolto la richiesta di una donna italiana, Fiorella, che cerca Mohamed per conto del fratello Ismail. Ogni canale attivato da Ismail ha portato, alla fine, a Croce Rossa. E Croce Rossa ha risposto. Nuova chiamata: stavolta a comporre il numero è Claudia e a rispondere è proprio la signora Fiorella. “Ho richiamato la signora e le ho comunicato che Mohamed ed Ismail stavano comunicando via telefono proprio in quel momento” racconta Claudia, “La signora, che vive a Bresso, era molto felice e mi ha detto che cercavano il ragazzo da giorni e che in questi anni si sono presi cura del fratello Ismail con un gruppo di amici, anche mantenendolo agli studi”. I tempi sono stretti, il rischio è che Mohamed venga trasferito in un centro di accoglienza prima di poter raggiungere il fratello. Claudia dice allora alla signora Fiorella di inviare alla Questura di Taranto i documenti di Ismail e finita la conversazione tra i due fratelli, Elisa spiega a Mohamed – anche per non dargli false aspettative – che ci vorrà pazienza e che siccome è previsto il suo trasferimento in un centro di accoglienza forse non potrà raggiungere subito suo fratello a Milano. Nel frattempo arriva la Dirigente della Questura di Taranto, che era stata informata del caso, e racconta a Claudia che Mohamed non ha voluto farsi identificare, ma che se lo farà sarà libero di andare dal fratello a Milano, dove potrà rinunciare all’accoglienza e formalizzare la sua richiesta d’asilo. Dopo molte insistenze è proprio Ismail, via telefono, a convincere Mohamed a farsi prendere le impronte digitali.Ed è ancora il telefono a cambiare le sorti di una persona, anzi, due: la signora Fiorella manda sul cellulare di Claudia il biglietto ferroviario elettronico per Milano con su scritto il nome di Mohamed. In questura il biglietto viene stampato su carta e allegato a un verbale attestante la volontà del ragazzo di chiedere asilo. Ora Mohamed può prendere un treno per raggiungere suo fratello Ismail. Il 6 aprile, con due volontari della Croce Rossa di Taranto, Enzo Fanigliulo e Giovanni Castelli, Claudia accompagna Mohamed alla stazione e avverte la capotreno che il ragazzo non parla italiano ma che in tasca ha tutti i documenti in regola per arrivare e Milano e fare la richiesta d’asilo. Un saluto e il treno, finalmente, parte. “Il giorno dopo – racconta Claudia – sul mio telefonino arriva una foto: sono le facce sorridenti dei due fratelli, finalmente insieme ed elegantissimi!”.