Croce Rossa, Jump14, continuano i lavori

Giuseppe Ippolito
Il Prof. Giuseppe Ippolito INMI Spallanzani

Cyberbullismo, dipendenze, disoccupazione giovanile, Ebola, nuove tecnologie ed emergenze, i temi centrali della giornata

Entusiasmo e partecipazione hanno accompagnato i numerosi appuntamenti di sabato 13 dicembre a “Jump14”, l’evento nazionale organizzato dalla Croce Rossa Italiana volto all’incontro, al confronto, alla formazione e all’aggiornamento dei volontari. Ai lavori del meeting, in corso presso le Facoltà di Economia e di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma, hanno partecipato oltre 2000 volontari CRI, tra Presidenti e Delegati Tecnici, vertici delle componenti ausiliarie delle Forze Armate provenienti da tutta Italia. Intenso il programma della giornata, caratterizzata dal susseguirsi di numerose sessioni tematiche di approfondimento e side event. Nella stessa giornata ha avuto luogo anche l’Assemblea Nazionale della Croce Rossa Italiana.  All’apertura dei lavori è intervenuto Elhadj As Sy, Segretario Generale della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICR), il quale parlando del valore del volontariato ha detto che “le esperienze di ieri e quelle di oggi servono per ‘saltare’ domani”. Fra le sessioni tematiche più interessanti quella sul Cyberbullismo. “Il cyberbullismo – ha descritto  Stefania Pizzolla dell’Ufficio del Garante per l’Infanzia e l’adolescenza – è una forma di prevaricazione relazionale spesso anonima, si può sviluppare in una relazione a due che poi diventa di dominio pubblico con effetti devastanti. Le immagini in internet possono rimanere per un lunghissimo periodo, per questo si verifica una vittimizzazione molto estesa nel tempo. Due indagini sui giovani dai 14 ai 17 anni ci hanno rivelato che se è vero che l’80 per cento usa Facebook è però in atto una fuga da questo social network verso piattaforme meno note perché genitori e parenti ci si iscrivono. I ragazzi affermano che gli strumenti per la diffusione dei pregiudizi sono internet e la televisione ma riconoscono che la famiglia e la scuola, per i ragazzi, sono le realtà che possono aiutare a combattere i pregiudizi”. Cosa fare? Una delle priorità è insegnare ai ragazzi a non inserire troppe informazioni in rete, anche dati apparentemente banali ma che possono essere usati in maniera distorta. Uno dei problemi più difficili da risolvere è il silenzio. Ruolo fondamentale nel cyberbullismo è quello dei testimoni, quelli che leggono post e guardano i video in rete assistendo ad episodi di cyberbullismo ed il cui contributo è fondamentale. Un’altra strada da percorrere è quella di formare ragazzi che poi formano altri amici nelle realtà giovanili e nella propria scuola. Se i ragazzi parlano con altri della loro età il messaggio è più efficace.

  

I lavori
Sessione tematica sui flussi migratori

Nella sessione tematica “La sfida umanitaria della disoccupazione giovanile”, organizzata dall’Area Giovani CRI e moderata dal DTN Salvatore Coppola, è stato fatto il punto su quali  strumenti può utilizzare la Croce Rossa Italiana per sostenere e facilitare l’ingresso di giovani disoccupati nel mondo del lavoro, favorendone l’autonomia personale. In particolare è stato presentato il progetto “Job Opportunity Builder”, realizzato in collaborazione da Accenture Italia e Croce Rossa Italiana. Mirko Canetti, di Accenture, ha parlato del corso di formazione pilota per assistenti familiari, tenutosi quest’anno in Piemonte, che ha ottenuto un notevole successo e che con ogni probabilità sarà esportato anche in altre regioni. “Formiamo le persone dotandole degli skills per trovare lavoro. Attraverso la collaborazione con Croce Rossa – ha detto Canetti – cerchiamo di capire la formazione più adeguata da svolgere su un determinato territorio, secondo le aree prioritarie. La CRI in un certo modo può essere un canale attivo di scouting su aree specializzate per l’avvio di nuovi corsi. Con il supporto dei volontari individuiamo le esigenze delle persone”.  All’incontro sono inoltre intervenuti Clotilde Goria, DTN Area 2, e Salvo Nicosia, membro del Consiglio Direttivo Nazionale Forum Giovani con delega al lavoro e al Welfare. Nell’ambito dell’Area Giovani CRI, ha detto Giacomo Artalli, DTR Toscana, a breve saranno implementati gli obiettivi strategici rivolti alle tematiche del lavoro e al servizio civile. Di nuove tecnologie per la gestione delle emergenze si è parlato nella sessione tematica “Geolocalizzazione e social media”, con l’esperienza della Esri Italia che, attraverso la piattaforma cloudArcGIS, ha reso possibile la condivisione di mappe, dati e contenuti geografici in tutte le associazioni umanitarie. Portando all’attenzione dei volontari gli ultimi casi del terremoto in Emilia e dell’alluvione a Genova, i relatori della sessione sulle mappe intelligenti hanno mostrato come la cartografia possa aiutare nella prevenzione e nella gestione delle emergenze. Si è parlato di disastri e degli interventi possibili da parte della Croce Rossa anche nella sessione tematica dedicata all’IDRL. Negli ultimi 20 anni sono incrementati del 75% i disastri, dovuti anche al cambiamento climatico. Diminuiscono le vittime, ma paradossalmente è in aumento il numero dei soggetti coinvolti. Questi alcuni dei dati emersi nella sessione tematica “Diritto internazionale e risposta ai disastri”. Creare maggiore resilienza in ciascun individuo significa prevenire ed essere preparati in caso di calamità naturali o eventi improvvisi. “Il nostro lavoro – ha detto Simona Torre della Commissione Nazionale Dipendenze della CRI, durante la sessione tematica “Dipendenze e contesti giovanili” – deve essere un lavoro a trecentosessanta gradi, su tutto ciò che rientra nella diagnosi di dipendenza senza fermarsi alle definizioni classiche. Il gioco d’azzardo ad esempio, che sta vedendo uno sviluppo enorme, è una nuova sfida per tutte le società nazionali della Croce Rossa. Non solo dipendenza da alcol o da sostanze stupefacenti quindi. E’ fondamentale in questo frangente, per ottenere risultati, creare una rete sui territori, fra volontari e professionisti che trattano il tema costantemente e in maniera efficace”.  Al workshop “Ebola, autoprotezione dei volontari” è intervenuto il Prof. Giuseppe Ippolito dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive (INMI) “Lazzaro Spallanzani” di Roma. “Nella lotta contro il virus Ebola  – ha detto Ippolito – dobbiamo impegnarci non solo per la semplice assistenza umanitaria o per giustizia globale o per il bene della ricerca, ma perché questo è un nostro preciso dovere. Rischiamo di aver fatto tanto rumore per nulla e in quei posti i bimbi continuano a morire di diarrea, di malaria, di Tbc. L’Ebola oggi rappresenta un’opportunità per lavorare insieme e per migliorare i sistemi paese dell’Africa. Se facciamo questo, avremmo guadagnato qualcosa, altrimenti sarà l’ennesima occasione persa”. Jump 14 prosegue domenica 14 dicembre, al Teatro Tendastrisce (via Giorgio Perlasca, 69), dalle 9 alle 13, con incontri formativi tematici e la sessione plenaria conclusiva, alla quale interverrà il Capo del Dipartimento Protezione Civile, Franco Gabrielli, Giovanna Martelli, Consigliera del Presidente del Consiglio in materia di Pari Opportunità, e Francesco Rocca.

  

          

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