CONCLUSO A ROMA IL 5 APRILE IL MEETING INTERNAZIONALE DI CROCE ROSSA E MEZZALUNA ROSSA SULLE COMUNI STRATEGIE DI COOPERAZIONE
Francesco Rocca e Andrea Riccardi
Si è concluso venerdì 5 aprile a Roma, presso il Comitato centrale della Croce Rossa Italiana, un meeting internazionale delle Società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa di Africa, America Latina e Caraibi, per discutere sulle comuni strategie di cooperazione. All’incontro, aperto il 4 aprile, hanno partecipato oltre venti presidenti di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, tra i quali anche quelli della Croce Rossa del Mali e della Croce Rossa della Repubblica Centrafricana, che in queste settimane stanno lavorando con volontari e operatori nelle zone colpite dai conflitti armati.Erano presenti le Società Nazionali di Croce Rossa del Guatemala, Repubblica Dominicana, Argentina, Venezuela, Trinidad, Tobago, Senegal, Guinea, Congo, Mali, Costa d’Avorio, Madagascar, Repubblica Centrafricana, Botswana, Kenya, Nigeria, Russia, Germania, Spagna e del gruppo NEPARC (New Partnership for African Red Cross and Red Crescent Societies). Nella giornata del 4 aprile i lavori si sono aperti con l’intervento del Presidente nazionale di Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca. E’ intervenuto, tra gli altri, anche il Ministro Bruno Antonio Pasquino, Responsabile dell’Ufficio Interventi Umanitari e di Emergenza del Dipartimento Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.”In questo grave momento di crisi economica, un incontro di questo tipo è di fondamentale importanza: bisogna rafforzare le strategie di cooperazione internazionale proprio alla luce dei tagli dei grandi donatori europei e della conseguente mancanza di fondi per gli interventi sul terreno. Il Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa può giocare come sempre un ruolo centrale e proprio in questo momento deve avere un ruolo fondamentale per non abbandonare chi soffre e per non abbandonare quelle zone del mondo colpite da conflitti armati, disastri naturali, fame, carestie. Infine, sarà molto interessante sentire dalla voce dei presidenti della Croce Rossa del Mali e della Croce Rossa Centrafricana il racconto della situazione che vivono quotidianamente i loro volontari e operatori impegnati nelle aree di conflitto armato”, ha dichiarato il Presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca.
Nella giornata del 5 aprile è intervenuto il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi.”Abbiamo riposizionato l’Italia in linea con l’Europa ha detto Riccardi – e la sua cooperazione in aree e paesi a noi vicine, strategici per i nostri interessi e la nostra sicurezza, come il Sahel, il Libano, il Corno d’Africa, l’America Centrale, i Paesi andini. Le risorse in più ci hanno anche permesso di approvare a marzo scorso stanziamenti per la Federazione Internazionale della Croce Rossa. La scelta di Henry Dunant ha innescato per prima la democratizzazione e umanizzazione delle relazioni internazionali, non più un fatto tra governi, ma tra società di persone. Avete intercettato lo spirito dei tempi, siete stati voi i pionieri di questa umanizzazione partendo da quei contesti dove era più lontana l’umanità. Lavorare per lo scopo comune del sostegno alle popolazioni colpite dalle calamità naturali e dalle emergenze umanitarie, nella difesa dei valori intangibili della vita umana, è qualcosa che ci nobilita e ci onora. La solidarietà civile e umana per i nostri connazionali in difficoltà ci unisce e ci spinge ad oltrepassare le frontiere per sostenerci reciprocamente. La Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa nazionali fondano la storia e sono il destino dell’umanità, conservando nello spirito e nell’esperienza di Dunant l’orrore per la guerra e le sue conseguenze, e la conseguente spinta morale a salvaguardare ogni vita umana, in particolare dei più deboli e fragili. Anche per questo esse riescono a catalizzare risorse pubbliche ma anche private e sono un canale considerato sicuro e affidabile da parte dei cittadini. In questo senso ritengo prezioso il dialogo che ciascuno di voi e con i Paesi che rappresentate. In questo senso la vostra esperienza antica è, nelle modalità, attuale. La vostra è una cooperazione tra pari senza paternalismi, una ‘federazione di uguali’ dove le società si sostengono mutualmente. Il sistema della cooperazione internazionale si sta democratizzando uscendo dai circoli ristretti dei G8 e dell’OSCE e nel definire una sua governance, credo che possa guardare al vostro modello”.