Conclusi a Ginevra i lavori dei Meeting Statutari del Movimento. La 32° Conferenza Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa ha riunito i leader delle Società Nazionali, esponenti di vari Governi e organizzazioni umanitarie #PowerOfHumanity

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Con un invito alla maggiore collaborazione tra Stati, organizzazioni e tutte le parti coinvolte nell’affrontare le crescenti sfide umanitarie, si è conclusa ieri a Ginevra la 32° Conferenza Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, durata tre giorni, nell’ambito dei Meeting Statutari del Movimento.La Conferenza Internazionale, che si svolge ogni quattro anni, ha riunito i rappresentanti di 169 governi, 185 società nazionali della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, la Federazione Internazionale (FICR), il Comitato internazionale (CICR) e più di 100 osservatori per definire una visione comune per il futuro dell’azione umanitaria.”Questo incontro è una pietra miliare per noi nella creazione di un percorso in avanti congiunto. Ora dobbiamo concentrarci per rendere concrete le decisioni prese in questa sede” – ha detto Fatima Gailani, Presidente della Mezzaluna Rossa Afghana e Presidente della Conferenza.”Se i prossimi quattro anni saranno simili a questo ultimo, le misure decise qui dovranno resistere a sfide che non possiamo ancora nemmeno comprendere. Chi, quattro anni fa, avrebbe potuto prevedere che il conflitto siriano sarebbe diventato così radicato, o immaginare l’enorme afflusso di migranti verso l’Europa, così come la diffusione dell’epidemia di Ebola?” – ha affermato la signora Gailani.Elhadj As Sy, il Segretario Generale della Federazione Internazionale, ha dichiarato: “Questa conferenza ha adottato una serie di risoluzioni che andranno a beneficio direttamente delle comunità vulnerabili, e degli operatori umanitari. La risoluzione sulla sicurezza, in particolare quella dei volontari, per esempio, chiede agli Stati di garantire la loro protezione, anche fornendo servizi assicurativi e altri reti di sicurezza”.La conferenza ha anche sottolineato l’importanza di avere un approccio proattivo verso i rischi e le vulnerabilità. “Abbiamo bisogno di fare di più per accompagnare le comunità verso le sfide che devono affrontare prima che diventino disastri, sostenendole, e cercando di renderle più resilienti. Il nostro “One Billion Coalition for Resilience” è nato proprio con questa ambizione, per cercare di fare la differenza nella vita delle persone più vulnerabili”.A tal fine, la conferenza ha adottato una risoluzione per migliorare e semplificare le norme che regolano la risposta internazionale ai disastri, rafforzare il coordinamento e le leggi per la riduzione del rischio di calamità, e promuovere leggi in favore di attività pronto soccorso.

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“Con l’intero Movimento, siamo in grado di mettere insieme una risposta sia a livello globale, sia a livello locale, coinvolgendo Governi, comunità, singoli individui e settore privato. Questo è quello di cui hanno bisogno oggi le persone che si trovano in prima linea a fronteggiare le crisi, ad esempio in Afghanistan e in Yemen, così come i migranti e rifugiati che combattono il freddo in questo momento in Libano e in Serbia”, ha dichiarato il direttore generale del CICR Yves Daccord. “Non siamo venuti qui per fare chiacchiere, ma per agire”.Daccord ha inoltre aggiunto: “Insieme con gli esponenti dei vari Governi, abbiamo deciso di fare di più per combattere e prevenire due dei più grandi flagelli umanitari dei nostri giorni: gli attacchi al personale e alle strutture sanitarie, e la violenza sessuale e di genere nelle crisi. Dal Sud Sudan alla Siria, garantire l’accesso alle cure sanitarie nelle zone di guerra, è una priorità assoluta. Centinaia di migliaia di vite sono in gioco”.Altri temi trattati nel corso della Conferenza riguardano misure per rafforzare il rispetto del Diritto Internazionale Umanitario, e la protezione delle persone detenute in zone di conflitti armati non internazionali.Durante l’ultima giornata della Conferenza Internazionale, tutti i partecipanti, i rappresentanti dei governi, tutto il Movimento, così come le organizzazioni partner, hanno convenuto sulla necessità di raddoppiare gli sforzi per affrontare le questioni umanitarie più urgenti oggi, e per garantire che le persone bisognose continuino a ricevere assistenza.Il 7 dicembre si è inoltre tenuto il Consiglio dei Delegati che ha riunito le Società Nazionali di 190 paesi, CICR e FICR. Per la prima volta nella sua storia dopo oltre 150 anni, il Movimento Internazionale ha approvato un logo che rappresenta tutte le sue componenti. Il Consiglio, riconoscendo la forza di una posizione unica come Movimento Internazionale, ha inviato un messaggio al World Humanitarian Summit (WHS) per ribadire la necessità di tutelare la dignità di ogni essere umano, affermare la complementarità dell’azione locale, nazionale e internazionale, riuscire a individuare i bisogni delle persone, ed essere in grado di migliorare le risposte umanitarie.Dal 4 al 6 dicembre si sono invece svolti i lavori della ventesima edizione dell’Assemblea Generale della FICR che ha stanziato un miliardo di franchi svizzeri in un piano per i prossimi due anni, per fronteggiare e migliorare il supporto alle comunità vulnerabili di tutto il mondo, visto “l’aumento della portata e della complessità dei bisogni umanitari, senza precedenti”, per citare le parole del Segretario Generale Elhadj As Sy. Nel corso dell’Assemblea, il 6 dicembre, si è anche svolta la cerimonia di premiazione della CRI Sicilia con la consegna dell’Henry Davison Award per l’impegno nell’accoglienza alle persone migranti sulle coste italiane.

  

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Categorie: News

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