CICR, Giornata Internazionale per la sensibilizzazione sulle mine: fermare le armi che continuano a uccidere!

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Siria, il team CICR per la contaminazione da armi e il personale della Mezzaluna Rossa Libica contano le armi inesplose che hanno raccolto – credit – ICRC X. Hu v-p-ly-e-00319

In occasione della Giornata Internazionale per la sensibilizzazione sulle mine antipersona, il 4 aprile, il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha rivolto un appello, ancora una volta, per far finire la sofferenza causata dalle armi che uccidono e devastano le vite anche dopo la fine dei conflitti.”La comunità internazionale deve continuare ad agire fino a quando le persone continueranno a essere uccise o mutilate dalle mine, dalle bombe a grappolo e dai residui bellici esplosivi – dice Yves Daccord, Direttore Generale del CICR -. Maggiori sforzi devono essere fatti per sminare i campi da mine, bombe a grappolo e altre forme di ordigni inesplosi e abbandonati.  Anche l’uso di mine-antiuomo e bombe a grappolo deve finire”. Il Direttore Generale del CICR ha espresso rammarico visto che le mine e altri esplosivi pericolosi non sono solo un’eredità delle lunghe guerre passate ma anche una minaccia nei conflitti recenti. In Libia, per esempio, i residui bellici esplosivi stanno ostacolando il ritorno delle persone alle loro case, così come il rallentamento della ricostruzione post-bellica. Anche se il conflitto è durato meno di un anno, la rimozione di queste armi andrà avanti per un lungo tempo a venire.  

  

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Colombia. Gli scolari in una città in dipartimento del Cauca partecipano al seminario CICR su come tenersi al sicuro dalle mine – credit ICRC – E. Tovar

La sofferenza causata dalle mine e da altre munizioni inesplose potrebbe essere di gran lunga ridotta se tutti gli Stati collaborassero e attuassero pienamente i trattati di diritto internazionale umanitario che cercano di affrontare i problemi causati da queste armi, cioè la Convenzione di messa al bando delle mine Anti-persona, la Convenzione sulle Munizioni a Grappolo e il protocollo sui Residui bellici esplosivi. “Mentre l’attuale quadro normativo è un risultato notevole in se, investire sull’implementazione è essenziale per raggiungere gli obiettivi umanitari” ha detto Mister Daccord. In particolare, c’è un reale bisogno di aumentare il supporto alle persone che sono state colpite da mine e da altri residui bellici letali. Costoro hanno bisogno di un accesso a vita all’assistenza medica, alla riabilitazione fisica e ai servizi psicologici, così come l’assistenza a riconquistare il loro posto nella società.”Gli Stati devono intensificare i loro sforzi per distruggere le mine e le bombe a grappolo e aumentare la bonifica dalle mine – ha detto Daccord -. In molti luoghi, la raccolta dei dati delle vittime deve essere migliorata e attuando la legislazione nazionale per imporre gli obblighi del trattato che deve ancora essere adottato”.Quest’anno sancirà il 15 anniversario della Convenzione del 1997 sulla messa al bando delle mine antipersona. Un totale di 159 Stati hanno aderito alla Convenzione, di cui almeno 35 ancora hanno obblighi di sminamento. Il Protocollo 2003 sui residui bellici esplosivi ha coinvolto 76 Stati. Un totale di 70 Stati hanno aderito alla Convenzione del 2008 sulle Bombe a grappolo e un altri 41 Stati l’hanno firmata.

  

       

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