CICR: Adottare un trattato efficace sul commercio delle armi è un imperativo umanitario

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In numerose regioni del mondo, è facile procurarsi armi e la violenza armata è onnipresente a causa di una regolamentazione insufficiente riguardo al commercio internazionale delle armi classiche. Anche dopo la fine di un conflitto armato, il rischio di essere ferito, ucciso o sfollato è dovuto alle armi che restano tra dei civili.Ogni anno centinaia di migliaia tra questi pagano il prezzo della disponibilità generalizzata e dell’utilizzo abusivo delle armi classiche. Mentre il commercio e la circolazione internazionale di materiali pericolosi (tra cui alcuni prodotti chimici e pesticidi pericolosi, sostanze che impoverirebbero lo strato di ozono, i rifiuti pericolosi, gli stupefacenti o gli psicofarmaci) sono regolamentati, ci si può sorprendere che non esiste ancora un trattato internazionale che regolamenti il commercio delle armi classiche.Il mese prossimo a New York, per la prima volta dalla creazione delle Nazioni Unite, i governi avranno l’occasione di rimediare alla mancanza di norme internazionali a tal riguardo e saranno chiamati a prendersi le loro responsabilità nell’ambito delle negoziazioni relative a un trattato internazionale sul commercio delle armi.L’adozione di uno strumento che stabilisce norme severe per il trasferimento di tutte le armi classiche suscita attualmente ampia adesione. Gli Stati dovrebbero approfittare di questa unica chance per ridurre il costo umano e sociale di un commercio mondiale di armi che è insufficientemente regolamentato.Nella maggior parte dei paesi in cui lavora, il Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa si confronta con le conseguenze nefaste per i civili del controllo insufficiente dei trasferimenti di armi classiche: fornisce cure mediche a decine di migliaia di vittime dei conflitti armati e in particolare dei portatori di handicap di cui ci si prende cura nei centri di riabilitazione che il Movimento Internazionale gestisce o supporta. Ben troppo spesso, le persone vulnerabili non ricevono tuttavia alcuna assistenza e le operazioni umanitarie sono sospese o ritardate a causa di problemi di sicurezza.Fin quando sarà troppo facile procurarsi un’arma, le violazioni del diritto internazionale umanitario saranno facilitate e la fornitura dell’aiuto umanitario sarà compromessa.Questi ultimi dieci anni hanno visto un’intensificazione degli sforzi messi in atto per limitare il costo umano della regolamentazione lacunosa dei trasferimenti di armi. In tutto il mondo, le Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e il Comitato Internazionale di Croce Rossa si sono più volte appellati ai governi per rafforzare i controlli sui trasferimenti di armi al fine di migliorare la protezione dei civili nelle situazioni di conflitto armato e nel post conflict.Diverse istituzioni delle Nazioni Unite e organizzazioni regionali così come numerose organizzazioni della società civile hanno allo stesso modo spinto per l’adozione di un trattato che stabilisca delle norme severe in materia di trasferimenti internazionali di armi classiche. Dal 2006, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha numerose volte riconosciuto che l’assenza di norme internazionali uniformi che regolino il trasferimento delle armi classiche favorisce i conflitti armati, lo sfollamento della popolazione, la criminalità e il terrorismo, che mettono a loro volta in pericolo la pace, la riconciliazione tra le parti, la sicurezza, la stabilità e l’avvenimento di uno sviluppo socio-economico duraturo. In virtù delle Quattro Convenzioni di Ginevra del 1949, tutti gli Stati sono tenuti a far rispettare il Diritto Internazionale Umanitario. Questo obbligo gli impone di vigilare affinché le armi e le munizioni che trasferiscono non si ritrovino nelle mani di persone di cui si può avere paura che le utilizzino in violazione del diritto internazionale umanitario. Per raggiungere tale obiettivo, il trattato sul commercio delle armi che sarà negoziato il prossimo mese dovrà esigere dagli Stati che valutino la possibilità che queste gravi violazioni del diritto internazionale umanitario siano commesse con l’aiuto delle armi che trasferiscono e interdire questi trasferimenti se esiste un rischio manifesto che ciò accada.Tutti i tipi di armi classiche possono essere utilizzati per commettere delle gravi violazioni del Diritto Internazionale Umanitario e dei Diritti Dell’Uomo ; ecco perché il trattato dovrà includere l’insieme di queste armi nel suo campo di applicazione. E’ altresì importante che il trattato includa anche le munizioni che “alimentano” la violenza armata. Omettere il trasferimento di munizioni comprometterebbe i benefici del trattato nel breve e nel medio termine. In effetti, enormi quantità di armi che sono già in circolazione ma i loro effetti devastatori dipendono dall’approvvigionamento costante di munizioni.La negoziazione di un trattato sul commercio delle armi costituisce un occasione storica di ridurre il costo umano e sociale reso eccessivo dalla troppo grande disponibilità di armi classiche e di munizioni. La messa in atto di un trattato forte permetterebbe di salvare vite, di facilitare la fornitura dell’aiuto umanitario e di rafforzare il rispetto del Diritto Internazionale Umanitario. E’ giunta l’ora per i governi di riaffermare il loro impegno verso le Convenzioni di Ginevra regolamentando i trasferimenti internazionali di armi classiche.

  

  

          

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