CARA Foggia, il comunicato della Croce Rossa Italiana

“La sentenza del Consiglio di Stato sul CARA (Centro accoglienza richiedenti asilo) di Foggia ha sancito e cristallizzato che l’offerta della Connecting People era anomala con particolare riferimento ai costi del lavoro e ad alcuni costi dei servizi offerti ai migranti. Questa argomentazione suoni tombale rispetto a ricostruzioni diffamatorie e piene di illazioni. Sotto il profilo del nostro operato sotto il profilo umanitario e di aiuto ai più vulnerabili, non accettiamo di farci dare lezioni da nessuno, visto che la Croce Rossa è la più grande organizzazione umanitaria in Italia e al Mondo e i nostri operatori intervengono in tempo di pace e in tempo di guerra ovunque ce ne sia bisogno, seguendo gli standard imposti da Ginevra e i Sette Principi della Croce Rossa. Infine, se è pur vero che il Consiglio di Stato ha detto con differente sentenza e in differenti procedimenti amministrativi che la CRI non poteva partecipare alla gara d’appalto (oggetto di altro nostro ricorso), relativamente alla vicenda del CARA di Foggia di sicuro vi è una certezza: la Connecting People è fuori poiché gara e aggiudicazione sono risultate viziate. Auspichiamo che prefettura e Ministero degli Interni vogliano fare definitivamente chiarezza e che anche sotto il profilo normativo e di gestione vengano tagliati fuori i soggetti che, in questo ambito, fanno dell’impresa commerciale la loro priorità”, ha dichiarato il Commissario Straordinario di Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, in merito alla vicenda del CARA di Foggia.

  

  

          

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