Bruno Miluzzi (CRI Rieti): “Con il cuore sconvolto ci siamo fatti forza, perché noi siamo la Croce Rossa!”
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“Il terribile boato della notte tra il 23 e 24 agosto ci ha svegliato bruscamente. Da quel momento in poi, ci siamo subito attivati per capire cosa fosse successo e, soprattutto, dove”. Bruno Miluzzi, presidente del comitato CRI di Rieti, racconta gli attimi immediatamente successivi al terremoto. “Nel ricevere una telefonata da Amatrice, il nostro contatto sulla zona mi informava che era appena successo il finimondo e che il paese era stato praticamente raso al suolo. Attraverso una catena di messaggi abbiamo allertato tutti i referenti e iniziato a pianificare il da farsi”.Cosa è successo una volta giunti ad Amatrice? “Premetto che conosco il paese alla perfezione. Quindi potete solo immaginare lo sgomento ed il dolore che ho provato nel vederlo ridotto in quel modo. Seppur profondamente scioccati, con il cuore sconvolto, con lo stomaco in subbuglio, ci siamo fatti forza e abbiamo iniziato a darci da fare. Noi siamo la Croce Rossa!”. “Abbiamo scavato con le mani – prosegue – con i secchi, con le tavole di legno, con qualsiasi cosa pur di estrarre il numero più alto possibile di persone. In molti, purtroppo non ce l’avevano fatta”.
La voce di Bruno trema, gli occhi gli si fanno lucidi: “Non potrò mai dimenticare un momento: ad un certo punto, mentre le salme iniziavano ad essere trasportate, mi imbatto nel corpicino di una bimba di appena 9 mesi. Non è stato possibile salvarla. Me l’hanno data in braccio, avvolta in un lenzuolino bianco. Una povera anima strappata via alla vita in modo così crudele. Questa immagine non mi abbandonerà”. Come dice Bruno, però, bisogna farsi forza e guadare avanti, perché ‘siamo la Croce Rossa’. “Sono orgoglioso di farne parte da ben 15 anni come volontario. Anche in questo evento così triste, così drammatico, tutti insieme siamo riusciti a mettere in campo un’organizzazione meravigliosa. Croce Rossa mi ha insegnato tanto e continua a farlo. Siamo e rimarremo sempre sul campo, in prima linea nell’aiutare chi soffre”.
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