Brindisi, continua l'impegno della Croce Rossa in favore dell'equipaggio della motonave Ionian Spirit

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Foto Alessandra Palmisano Peccerillo

I volontari della Croce Rossa di Brindisi continuano ad assistere l’equipaggio della motonave Ionian Spirit ormeggiata da settembre 2012 nel Seno di Levante del porto di Brindisi, in quanto sottoposta a pignoramento per debiti dell’armatore nei confronti dell’Autorità Portuale. Venticinque membri dell’equipaggio, da mesi senza stipendio, si rifiutano di sbarcare ritenendo di poter meglio tutelare i propri diritti, in attesa delle prime pronunce del Tribunale. La situazione, per la mancanza di forniture dirette alla nave, è andata via via degenerando: sono finiti prima i viveri, poi il carburante che alimenta tutti i servizi della nave; l’equipaggio vive in estreme condizioni di disagio, senza riscaldamento né acqua calda, e con pochi euro rimasti in tasca.Già a partire dallo scorso 24 dicembre, il personale volontario della CRI di Brindisi ha attivato un servizio continuo di monitoraggio e supporto socio-sanitario, teso alla verifica delle condizioni dell’equipaggio della “Ionian Spirit”, ormai ferma da sei mesi presso il porto di Brindisi. Immediatamente, il personale medico CRI ha constatato critiche condizioni di salute di un marittimo cittadino del Montenegro, urgentemente ricoverato presso l’Ospedale “A.Perrino”, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, per poi ritornare in Montenegro. Per quanto attiene al resto dell’equipaggio, oltre a riscontrare uno stato di generale prostrazione psicologica dovuta alla situazione che gli stessi marittimi stanno vivendo e alle precarie condizioni in cui permangono sulla motonave – sono infatti privi di acqua calda e riscaldamento – si è riscontrata la presenza di altri membri dell’equipaggio con importanti problemi di salute.Il Comitato Provinciale CRI di Brindisi si sta facendo carico in modo totale ed esclusivo di tutte le necessità sanitarie dell’equipaggio: i farmaci necessari alla prosecuzione delle terapie per le patologie croniche vengono costantemente forniti, anche grazie alla sensibilità del Presidente dell’Ordine Provinciale dei Farmacisti, dott. Gabriele Rampino, che ha donato una parte dei medicinali necessari. Inoltre la CRI sta garantendo il trasporto dei marittimi nelle strutture sanitarie del territorio per gli accertamenti specialistici e strumentali che si sono resi necessari e per tutte le terapie del caso, cui vengono sottoposti grazie alla preziosa collaborazione dei medici e dei dirigenti delle strutture ASL e dei reparti dell’Ospedale “A.Perrino”.”La maggiore criticità rilevata è relativa al limitato accesso che i marittimi, in quanto stranieri non residenti sul territorio italiano, hanno alle prestazioni sanitarie” dichiara Alessandra Palmisano Peccerillo, Presidente del Comitato Provinciale CRI di Brindisi. “Queste persone non ricevono lo stipendio ormai da mesi e ovviamente non riescono più a soddisfare neanche le loro necessità terapeutiche”.Inoltre i volontari CRI si stanno occupando di dare ai marittimi tutto il sostegno psicologico di cui hanno bisogno, oltre ai beni di prima necessità. L’impegno è, in primis, di accertarsi che i marittimi abbiano la possibilità, materiale ed economica, di comunicare con le famiglie, di poter impegnare il tempo in attività che consentano di distrarsi dalla preoccupazione costante di rientrare a casa, di rendere questa permanenza meno gravosa possibile grazie all’incontro e al dialogo con persone esterne all’equipaggio. “Ci stiamo prendendo cura di loro in ogni modo e da poche settimane stiamo garantendo anche la fornitura di frutta, grazie all’interessamento di privati e degli stessi volontari CRI, mentre i pasti caldi vengono forniti dalla Caritas di Brindisi, con cui siamo in costante contatto per garantire la migliore assistenza possibile”.”Intendiamo proseguire nelle attività di sostegno socio-psico-sanitario in favore dei membri dell’equipaggio della “Ionian Spirit” fino a quando la situazione non si sarà completamente risolta e gli stessi non avranno concretamente la possibilità di rientrare nei loro Paesi e di ricongiungersi alle loro famiglie”.L’auspicio è che grazie alla collaborazione con le Istituzioni del territorio e con le altre associazioni di volontariato si possa attivare una rete di sostegno e che presto la gravosa situazione in cui i marittimi versano possa trovare una soluzione adeguata.

  

  

             

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