Vaccini. Cosa sono e perché farli
di Emanuele Alagna
Cosa sono i vaccini e come sono fatti
I vaccini sono dei prodotti farmaceutici che contengono piccolissime quantità di microrganismi che causano malattie infettive e che vengono privati della loro capacità infettante da specifici trattamenti ma non vengono privati della loro capacità di stimolare una risposta del nostro sistema immunitario.Contengono agenti infettivi uccisi o attenuati, i loro antigeni oppure sostanze prodotte da alcuni microorganismi.La somministrazione di un vaccino provoca una reazione immunologica simile a quella prodotta dall’infezione naturale ma senza provocare la malattia. Il principio sfruttato è quello della memoria immunologica, ovvero la capacità del nostro sistema immunitario di “ricordare” microbi e virus incontrati in passato e fornire una risposta immediata e specifica. In questo caso la vaccinazione simula il primo contatto con l’agente infettivo e stimola il sistema immunitario ad aumentare la concentrazione di cellule e anticorpi specifici per quel microrganismo. La vaccinazione non è solo un vantaggio personale. Le malattie infettive, infatti, si trasmettono di persona in persona ma, se la percentuale di soggetti vaccinati in una comunità è molto alta (>95%), la trasmissione dell’agente infettivo è ridotta anche per quella fetta di popolazione che per particolari condizioni di salute non può ricevere il vaccino sfruttando quindi il principio dell'”immunità di gregge” che la protegge indirettamente.
Prof.ssa Antonella d’Arminio Monforte
Le vaccinazioni obbligatorie e quelle raccomandate. I consigli dell’esperto.
“La possibilità di vaccinare nei confronti di molte malattie infettive è una conquista cardine della salute globale degli ultimi decenni nel nostro pianeta. Malattie infettive come il vaiolo, difterite, tetano e molte altre che sono state causa di pandemie e di milioni di morti nel passato sono ora un ricordo lontano o limitato” afferma la Prof.ssa Antonella d’Arminio Monforte, Professore Ordinario di Malattie Infettive e Tropicali dell’Università degli Studi di Milano. “Oggi, in Italia, l’obbligo vaccinale riguarda solo 4 (poliomielite, difterite, tetano ed epatite B) delle numerose vaccinazioni offerte dal Servizio Sanitario Nazionale. In realtà, con il passare del tempo sono stati sviluppati nuovi vaccini ma la lista delle vaccinazioni obbligatorie è rimasta inalterata, causando, di fatto, la suddivisione in due gruppi, vaccinazioni obbligatorie e raccomandate; tuttavia anche queste ultime sono offerte gratuitamente e attivamente dal Servizio Sanitario Nazionale. La differenza tra vaccinazioni raccomandate e obbligatorie, non prevedibile dagli allora legislatori dell’obbligo vaccinale, ha portato alla falsa percezione della popolazione e degli operatori sanitari che le vaccinazioni obbligatorie fossero quelle buone, mentre le raccomandate fossero di serie B.Vaccinazioni raccomandate nell’infanzia sono vaccini nei confronti di: morbillo, parotite e rosolia (MPR), pertosse e Haemophilus influenzae b (Hib), varicella, Meningococco tipo C, Pneumococco e Rotavirus. La vaccinazione nei confronti di Papillomavirus è raccomandata in adolescenti.”
Lista dei vaccini raccomandati e dei loro benefici sulla salute
Scopri le vaccinazioni raccomandate a cura della Prof.ssa D’Arminio Monforte (66.05 KB).
I falsi miti sui vaccini
I vaccini causano l’autismo?No, i vaccini non causano l’autismo. Alcuni studi svolti su bambini affetti da autismo hanno evidenziato la presenza dei sintomi della patologia già nei primi mesi di vita e quindi prima della somministrazione del vaccino Morbillo-Parotite-Rosolia. Questa associazione era stata introdotta nel 1998 dal dottor Wankefild sulla rivista Lancet ma fu ritirata dagli stessi autori dopo essersi dimostrata una vera e propria frode scientifica. Ulteriori studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità non hanno riscontrato nessuna correlazione tra i vaccini e la patologia. I vaccini aumentano il rischio di sviluppare allergie e asma?No, non aumentano il rischio. Anzi, esistono diversi studi scientifici che dimostrano il contrario. Secondo i risultati ottenuti, i bambini regolarmente vaccinati sembrerebbero essere meglio protetti contro lo sviluppo di allergie nei primi anni di vita.