Io sono Marco, oggi compio 18 anni…

di Marco Di Francesco

 Marco Di Francesco

Aspettiamo per anni quel fatidico traguardo dove finalmente vediamo riconosciuta la nostra maturità, libertà, indipendenza…Compiere 18 anni significa sentirsi padroni del mondo, del nostro mondo e non più quello dei nostri genitori. La vita finalmente ci appartiene. Siamo attori, non più burattini.Io sono Marco, 18 anni li compio oggi. Io a questo mondo, a queste regole, non ci ho mai creduto. Ci manca sempre qualcosa, siamo in attesa di essere abbastanza grandi per spingerci oltre, per realizzare ciò che vogliamo…A 15 anni ho deciso che la vita non dovevo farmela raccontare, dovevo viverla, in tutte le sue sfaccettature. Pochi mesi dopo essere entrato in Croce Rossa ho avuto l’occasione di ascoltare un discorso che non ha fatto altro che ribadire ciò che credevo da tempo. Una frase emblematica che ancora oggi non riesco a dimenticare, forse perché incarna perfettamente il mio punto di vista, faziosamente giovane e speranzoso: “ Chi dice che il futuro appartiene ai giovani si sbaglia. Si sta solo appropriando di ciò che non è suo. Il presente, non il futuro, è ciò che vi appartiene. Ed è un vostro diritto prendervelo!”. Bisogna essere coraggiosi per poter essere in grado di prendere in mano la nostra vita. Essere agenti di cambiamento, non accettare passivamente ciò che succede intorno a noi, non è una scelta facile. Ma spesso le scelte difficili sono quelle giuste. I grandi sogni, le grandi rivoluzioni nascono da scelte dure, spesso incomprese. Prendersi delle responsabilità, avere il coraggio, come diceva Kant, di servirsi della propria intelligenza, costa fatica. E allora che siate ragazzini o adolescenti non importa. Abbiate il coraggio di non farvi condizionare. Abbiate il coraggio di andare anche contro i vostri genitori, i vostri professori, coloro che credete vedano le cose dal lato giusto. Siate ribelli. Ribellatevi contro ci vi dice che tutti i migranti devono tornarsene a casa o che tutti gli islamici sono terroristi.Leggete, informatevi…abbiate il coraggio di cambiare mentalità!Ribellatevi contro chi vi dice che l’omosessualità non è una cosa normale. Chi dice il contrario è chi ha la forza di lottare in ciò che crede, nei valori che ritiene importanti. Perché poter esprimere se stessi è un diritto di tutti.Ribellatevi, anche se ciò avrà delle conseguenze, anche se per difendere chi viene emarginato sarete discriminati voi stessi.Chi rimane in silenzio davanti al dolore degli altri è soltanto un vigliacco.È difficile, lo so. Però non siete soli. Milioni di giovani in tutto il mondo hanno deciso di essere leader oltre che beneficiari. Assumetevi delle responsabilità, urlate, azzardate! Se non sarete all’altezza non fermatevi al primo tentativo. Ciò in cui avete fallito rappresenterà la marcia in più che vi permetterà di vincere la sfida successiva. Lottate. Potete cambiare le cose. Se vi sembra di non esserci riusciti non abbattetevi. Siate consapevoli che ciò che senza dubbio cambia siete voi stessi. Non sottovalutatelo, perché essere agenti di cambiamento significa prima di tutto cambiare sé stessi. E anche una sola persona basta per fare la differenza.Questi anni in Croce Rossa mi hanno fatto crescere. Non ho di certo cambiato il mondo ma sicuramente ho avuto la possibilità di regalare un sorriso a molte persone. Sono maturato, ho preso degli impegni che tanti definirebbero più grandi di me, ma lo rifarei altre mille volte.Mi sono messo in discussione ma ho anche portato avanti le mie idee. Idee che non sono rimaste sulla bocca di un semplice adolescente ancora alle prese con l’acne, ma che hanno dato vita a progetti e ad azioni concrete. Ho avuto la fortuna di poter lavorare per leader che nei giovani vedono l’innovazione più che l’inesperienza. Questa è la chiave.Certo è che ancora molti step devono essere intrapresi per poter dare ai giovani il proprio spazio, inserendoli efficacemente nei processi decisionali e costruendo ambienti che possano stimolare le qualità caratteristiche di ognuno. Siate consapevoli però che tanto dipende da voi, da noi. La maturità non è qualcosa di anagrafico ma è il risultato delle esperienze che uno vive, delle responsabilità che si assume, delle sfide che si pone, dei viaggi che fa, delle persone che incontra…  

 

Categorie: GiovaniNews

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