La bonifica del territorio da ordigni bellici inesplosi: rischi clinici, assetti sanitari e modelli di intervento.

 

Il V Centro di Mobilitazione del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, che ha sede in Verona, si trova nella particolare situazione di avere competenza sulle tre Regioni in cui si è combattuta praticamente per intero tutta la 1° Guerra Mondiale(Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige). In queste tre Regioni, la presenza di 3 reggimenti del Genio (il 2° Guastatori Alpini a Trento, il 3° genio dell’Esercito a Udine e l’8° Guastatori Paracadutisti a Legnago), oltre alle già citate ragioni storiche, determina la massima densità di interventi di bonifica.Il comando del V° Centro ha voluto organizzare presso la propria sede, nei giorni di sabato 21 e domenica 22 novembre 2015, un evento formativo per il personale volontario (Medici, Infermieri, Infermiere volontarie e altro personale sanitario) coinvolto nelle attività di bonifica. Il corso. che ha visto la partecipazione di 70 persone tra medici, infermieri e altro personale del corpo militare,  infermiere volontarie, personale sanitario delle Forze Armate e dei Carabinieri, è stato aperto dal comandante del Centro, il maggiore Pierluigi Troiani, alla presenza dell’Ispettore Nazionale del Corpo Militare,  maggior generale Gabriele Lupini.E’ seguita una relazione introduttiva tenuta dal Dott.Giampietro Rupolo, ufficiale medico del corpo militare CRI, attualmente direttore sanitario dell’IRCCS San Camillo del Lido di Venezia, che ha tratteggiato l’andamento delle operazioni belliche sul suolo italiano, ed in particolare del triveneto, nel corso delle due guerre mondiali, allo scopo di dare un’idea dimensionale ed una visione storica del problema.Successivamente, il capitano del Genio Guastatori Paracadutisti dell’Esercito Italiano Cesare Scaglioni ha tenuto una lunga ed esaustiva lezione sulla tipologia degli ordigni bellici di cui è necessario effettuare la bonifica, sulla loro pericolosità e sul modello operativo di intervento attualmente utilizzato in questo tipo di operazioni.Nel pomeriggio della prima giornata si sono succeduti due specialisti il Dott. Giovanni Cipolotti anestesista rianimatore, direttore del SUEM 118 dell’ULSS 1 di Belluno e il dott. Alessandro Rigobello, anestesiste rianimatore dell’ULSS 6 di Vicenza, entrambi con diretta esperienza delle lesioni da ordigni esplosivi per aver lavorato in zona di guerra. Il dott. Cipolotti ha descritto l’organizzazione del servizio di urgenza ed emergenza medica 118 del territorio del triveneto e le metodologie di triage in caso di incidente maggiore.Nella seconda parte del pomeriggio il dott. Rigobello ha coinvolto l’uditorio sugli aspetti riguardanti gli elementi essenziali di primo intervento in caso di pazienti con lesioni da scoppio e sulle modalità di stabilizzazione del quadro clinico e di trasporto in ambiente ospedaliero protetto.La mattinata del secondo giorno è stata aperta dall’intervento del dott. Nicola Bortoli, anestesista rianimatore del SUEM 118di Venezia e ufficiale medico del Corpo Militare che ha illustrato l’organizzazione degli assetti sanitari utilizzabili a supporto delle attività di bonifica. Ha fatto seguito il lungo intervento del dott. Marco Baldan, in rappresentanza del Comitato Internazionale della Croce Rossa, attualmente Senior Surgeon del ICCR a Beirut, con oltre 15 anni di notevole esperienza nel trattamento chirurgico delle ferite da scoppio maturata in numerosi teatri bellici. Il suo intervento si è incentrato sulla balistica e sui quadri clinici provocati da esplosioni. Con l’occasione il dott. Baldan ha presentato l’ultima edizione del manuale in due volumi “War Surgery – Working with limited resources in armed conflict and other situations of violence” da lui redatto con altri autori, edito da ICRC e gratuitamente scaricabile dal sito dello stesso Comitato Internazionale.A seguire il dott. Luigi Alessio neurochirurgo della Azienda Ospedaliera di Padova, con esperienza sul campo in Afganistan, ha chiuso la giornata trattando la tematica delle lesioni di interesse neurochirurgico, in particolare il trauma cranico maggiore, complicanza quasi sempre presente in traumi da esplosione.Ha concluso il corso un intervento dell’Ispettore Nazionale del Corpo Militare CRI, Maggior Generale Gabriele Lupini.

 

  

 

  

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