Cosa è stato Atlantis X, il campo internazionale ospitato dai #GiovaniCRI

 atlantis x

Atlantis X, questo il nome del Campo Internazionale per i Giovani delle Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa del Mediterraneo, che si è svolto dal 18 al 26 luglio 2014 a Jesolo (Venezia).L’incontro, organizzato dal Centro per la Cooperazione nel Mediterraneo (CCM) insieme al Comitato Regionale del Veneto della Croce Rossa Italiana, ha visto la partecipazione di numerosi giovani provenienti da 16 Società Nazionali del bacino mediterraneo. Tra di loro anche una rappresentanza di 11 giovani della Croce Rossa Italiana che ha potuto spiegare le attività svolte sul territorio nazionale e condividere con gli altri partecipanti al campo una settimana intensa di conoscenza, scoperta e divertimento. I ragazzi hanno vissuto sulla loro pelle cosa vuol dire fare parte dell’organizzazione umanitaria più grande al mondo che condivide e lavora seguendo i Principi ispiratori del Movimento Internazionale. La proposta della creazione del campo Atlantis è nata proprio dalla Croce Rossa Italiana che 10 anni fa ospitò la prima edizione del campo in Puglia. Pensato come un momento di incontro tra i giovani che si affacciano sul bacino mediterraneo per parlare delle sfide comuni, negli anni Atlantis è diventato un appuntamento fisso per i giovani volontari di Croce Rossa o Mezzaluna Rossa della regiona; un’occasione per scambiare idee ed opinioni, proporre nuove iniziative, e discutere dei temi umanitari che rappresentano delle priorità per la regione. 

 

Il bacino Mediterraneo è una culla di culture e
tradizioni differenti e, allo stesso tempo, una zona fortemente colpita dalla
crisi economica, dalle migrazioni e dall’instabilità. Da qui la scommessa del
CCM di lavorare con e per i giovani, come agenti di cambiamento positivo per promuovere
la diversità culturale, il dialogo interculturale, ma soprattutto per combattere
gli stereotipi e la discriminazione e con il fine di promuovere una cultura
della non-violenza e della pace. “Da  una
base comune è possibile costruire qualcosa di grande insieme” – questo il
messaggio recepito dai ragazzi durante una la sessione sui Giovani Leader come
promotori di un messaggio di pace e non violenza,  facilitato peraltro 

 

proprio dai formatori Giovani della Croce Rossa Italiana. Durante l’intensa settimana di formazione sono stati esplorati da vicino temi quali lo Youth Engagement (il coinvolgimento attivo dei giovani), la Diplomazia Umanitaria, il concetto di leader e di leadership e i ragazzi hanno lavorato anche su alcune capacità pratiche quali la progettazione e la gestione del ciclo di progetto, il programma della Federazione Internazionale YABC (Giovani come Agenti di Cambiamento) che ha aiutato a riflettere e sviluppare capacità quali l’ascolto attivo,  il lavoro di gruppo e la collaborazione.La settimana ha anche visto un momento molto speciale, durante il quale i ragazzi hanno potuto prendere parte alla storica Fiaccolata di Solferino, volta a ricordare il percorso fatto da Henry Dunant dopo la battaglia di Solferino del 1859. L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di oltre 5000 volontari per festeggiare i 150 anni di storia della Croce Rossa Italiana.  Per ulteriori informazioni su Atlantis potete visitare la pagina web del CCM

 

Il racconto di Alessandro

Il testo che segue è tratto da un’intervista ad Alessandro Mennitti, un giovane CRI che ha partecipato ad Atlantis X

Alessandro Mennitti durante Atlantis X
Alessandro Mennitti durante Atlantis X

In brevissimo tempo, alternando training, partecipazioni attive alla creazione di progetti e momenti di condivisione molto intensi, in un gruppo tanto eterogeneo si è creata una profonda unione, un’atmosfera di collaborazione, apertura e complicità. Come in una grande famiglia unita, forte dell’apporto di ognuno, nella quale le differenze erano una ricchezza per tutti e non motivo di divisione.Come già detto in precedenza risulta evidente l’importanza di puntare sui giovani per un futuro di apertura interculturale. I giovani sono la speranza per un mondo migliore, libero da antichi pregiudizi nel quale le differenze siano valorizzate e non denigrate. Grazie a questa esperienza abbiamo maturato maggiore consapevolezza e coscienza per essere noi stessi i primi agenti di cambiamento all’interno delle nostre società.Il tesoro più prezioso di questa esperienza è stato senza dubbio il forte legame che si è creato con gli altri partecipanti che sono orgoglioso di poter chiamare AMICI. Ognuno di loro è stato per me un dono unico ed irripetibile e grazie ai “moderni” mezzi di comunicazione rimaniamo tutt’oggi in continuo  e stretto contatto.

  Leggi l’intervista completa.

Copy link
Powered by Social Snap