Taranto, Massimo Barra e le sfide del terzo millennio

Massimo Barra

A 14 mesi dalla sua approvazione ufficiale durante i lavori dell’ultima assemblea generale della Federazione Internazionale delle Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, la neonata “strategia 2020” sente il bisogno di mostrarsi a noi giovani. Ad assecondare questa esigenza è stato proprio uno dei suoi padri, Massimo Barra, attuale presidente della standing commission, il quale dopo aver più volte preso parte al processo di elaborazione della stessa, ha accettato l’invito del comitato provinciale C.R.I. di Taranto, che può dunque vantare il primo intervento pubblico di Barra sulla strategia 2020. Non nuovo ad una visita in terra tarantina, l’ex presidente della Croce Rossa Italiana è stato così lo special guest di un’assemblea aperta alla cittadinanza, dal titolo “Strategia 2020 – Le Sfide del terzo millennio”, tenutasi l’11 dicembre 2010 nell’auditorium Giovanni Paolo II. L’ iniziativa ha visto affluire numerosi volontari da tutta la Puglia, consci dell’esclusività dell’evento, ma in modo particolare del tema al centro del convegno. A passare subito in rassegna, difatti, è il rapporto fra Onlus, O.n.G. e Croce Rossa, per molti rea quest’ultima di chiudersi in un silenzio assordante e incomprensibile. La risposta a questo dilemma ci sovviene proprio dalla strategia 2020, con due grandi elementi di novità rispetto al passato: l’advocacy e la diplomazia umanitaria. La prima fa capo alla strenua difesa dei diritti dei vulnerabili e prevede il farsi portavoce di coloro che, in quanto vulnerabili, non contano niente. La seconda si realizza in una concezione più ampia che ingloba l’advocacy, ovvero l’agire nei confronti delle autorità ricordando loro il dovere di rispettare i diritti umani fondamentali, e incidentalmente, gli stessi Principi di Croce Rossa. Dunque un’azione globale in cui “la Croce Rossa” – afferma Barra – “si presenta come avanguardia dell’umanità”.  

 Immagine di alcuni Pionieri all'incontro

Di qui l’esercizio collettivo imposto dalla strategia 2020, quello di non limitarsi all’azione, preservando la vita ovunque ce ne sia bisogno (Saving Lifes), ma a fronte delle esigenze impellenti, ricreando anche i legami e modificando le abitudini nella comunità (Changing Minds). E dalla comunità la calata nelle situazioni locali, le sole tessere di un mosaico più ampio in cui “il potere dell’umanità” – continua il presidente – “è la risultante del potere derivante dalle singole azioni dei singoli volontari della piccola realtà locale”. Ecco testimoniato l’enorme fatturato della Croce Rossa, un fatturato che si somma a quello di tutte le Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, un fatturato che permette al mondo di andare meno peggio di come andrebbe se la più grande organizzazione umanitaria non esistesse. E se è vero che l’Advocacy trova terreno fertile quando è supportata dalle attività, come asserisce la precedente Strategia 2010, hanno così fondamento i recenti sviluppi nelle due Coree, dove dopo due mesi di incomunicabilità è stata proprio la Croce Rossa dei rispettivi stati a riaprire la porta del dialogo, migliorando il canale delle relazioni, ma siamo consapevoli che non occorra andare tanto lontano: è impossibile tralasciare, a tal proposito, l’appellarsi alle autorità governative dei Giovani della Croce Rossa Italiana mediante la consegna della Youth Declaration, una pratica ormai all’ordine del giorno.  Il contesto attuale delle attività umanitarie implica sfide enormi, ecco perché in prospettiva del 2020 occorre pensare prima all’oggi: Barra incoraggia pertanto a stili di vita più salubri, alla diminuzione della violenza – “violence brings violence” – con un occhio di riguardo alla violenza urbana (uno dei principali argomenti della prossima Conferenza Internazionale), dal momento che dietro di essa si cela indissolubilmente la problematica della droga.  Occorre dunque adeguarsi alle evoluzioni della vulnerabilità, scardinando lo stigma della discriminazione e attuando le politiche di empowerment.Tirando le somme, si spiega probabilmente così l’affermazione di Bernand Kouchner, uno dei fondatori di Médecins sans Frontières, quando parlando dei volontari di Croce Rossa ha detto: “Ils sont vieux, mais ils font un gran bureau…”.fonte: marcello Tucci, Gruppo Giovani CRI Andria marcello.tucci@hotmail.it

 

Categorie: GiovaniNews

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