“Siate testardi nell'affermare una Croce Rossa a 360 gradi”

Intervista a Rosario Valastro, Ispettore Nazionale dei Giovani CRI

Rosario Valastro, Ispettore Nazionale Giovani CRI

I Giovani di Croce Rossa devono partecipare attivamente alla vita associativa per andare verso una CRI sempre più attenta al sociale, che investa sulla crescita dei propri giovani e che metta i vulnerabili al centro delle proprie attività per una nuova e più consapevole cultura della dignità umana. Rosario Valastro, Ispettore Nazionale dei Giovani CRI, ha risposto alle nostre domande sul presente e il futuro della componente, a margine della prima giornata dell’Assemblea Nazionale in corso a Malpensa. Ti sei spesso riferito alla vulnerabilità e alle difficoltà dei soggetti più deboli della società e della necessità per la Croce Rossa di analizzare e investire in queste situazioni. Tu credi ad una cri oltre all’ambulanza? E quali settori e attivita’ ritieni piu’ adatte a noi giovani? Sì, credo in una Croce Rossa oltre l’ambulanza, che è quella che ho sempre vissuto io, attenta al sociale e basata sulla crescita e sull’investimento di forze in favore dei propri giovani, attraverso la formazione e la promozione delle attività rivolte ai più vulnerabili, con le quali crescere come sia come persone sia come l’Associazione. Nel corso del tuo intervento ti sei riferito più volte ad un cosiddetto “oscurantismo” che spesso si manifesta in alcuni comitati locali riguardo alcune attività. Che consiglio ti senti di dare a un Ispettore locale che si trova in situazioni simili? Di essere testardo, di insistere per la difesa delle proprie idee e di avvalersi dell’aiuto dei propri vertici, in quanto è inaccettabile che si trascurino certe attività in favore di altre, tutte hanno medesima dignità e valenza all’interno della CRI e tutte meritano di essere illustrate di modo che si abbiano i mezzi per poter scegliere in base alle proprie inclinazioni e alla propria preparazione. Cosa significa secondo te l’incremento sensibile di nuovi gruppi locali che è avvenuto recentemente: “solo” merito della nuova regolamentazione under 26 o un nuovo investimento sui giovani da parte della CRI? E’ innegabile che la nuova regolamentazione ci abbia favorito, aumentando il numero di giovani nella nostra Componente ma non solo e semplicemente da un punto di vista strettamente numerico, ma anche e soprattutto dal punto di vista delle energie spese in quelle attività che sono un investimento strategico importantissimo per il futuro della CRI; l’esempio più lampante è l’esperienza dei Campus, che ci assicura non solo il coinvolgimento diretto di chi ne ha preso parte, ma anche una compartecipazione positiva di chiunque vi entri a contatto, dalla famiglia al compagno di banco, dall’amico al volontario. Quali conseguenze avrà sulla Componente Giovane la recente approvazione del DDL 1167 (19/10/2010)? Bella domanda, ad oggi è impossibile poter dare un quadro preciso, il riordino degli Enti pubblici che ci coinvolgerà da qui a un anno sarà definito dal Governo; certo, questo non significa accettare passivamente ciò che verrà deciso, ma dovremo essere noi stessi per primi a proporre delle soluzioni, ed essere così realmente degli agenti di cambiamento. Perché la scelta di ambiente e alimentazione come temi delle nuove campagne? Ambiente e alimentazione sono argomenti dei quali si parla troppo poco rispetto alla loro importanza, basti pensare all’incidenza che ha il clima sui flussi migratori. Investendo in questo campo avremo ad esempio sempre più la possibilità di intervenire preventivamente su possibili situazioni di grande difficoltà. Per quanto riguarda l’alimentazione, va ricordato che l’Italia soffre in maniera diffusa di obesità giovanile ed il modo per combattere questa battaglia è una massiccia informazione e prevenzione. Alla fine di questa assemblea torneremo a casa con una valigia più pesante… quali sfide e quali progetti ci aspettano nei prossimi anni? La sfida più grande è finalmente una Croce Rossa rinnovata con una struttura all’altezza della propria mission, una struttura che garantisca che le “pazze” idee di Dunant siano portate avanti e diffuse sempre di più.Quando si torna a casa da un’assemblea come questa, si ha necessariamente un bagaglio più pesante, un bagaglio fatto di abbracci, di commozione e di nuove conoscenze che rende un’esperienza come questa indimenticabile e queste giornate una nuova spinta per il futuro.

  

Francesca Piras e Luca CarnevaliFoto di Jacopo Gafforelli

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