l'attività non porta soldi quindi non si fa

Attività Club 25, promozione della donazione del sangue
Attività Club 25, promozione della donazione del sangue

Riceviamo e volentieri pubblichiamo“In CRI ci sono attività che, a fronte di spese concrete e reali, portano degli evidenti introiti economici. E poi ci sono quelle che, pur avendo comunque spese, di introiti economici ne portano pochi o niente. Ho voluto rimarcare gli introiti di tipo economico, in questi casi, perché ci sono anche quegli introiti sociali, intesi come educazione, come sviluppo, come crescita della collettività, che spesso e volentieri sono assolutamente dimenticati.Credo che insegnare ad un ragazzo come prevenire la contrazione di una malattia sessualmente trasmessa o che forse è meglio non bere alcolici se dopo la discoteca è lui che deve guidare sia un assoluto ed indiscutibile guadagno sociale. Un guadagno che, sfido chiunque a contraddirmi, porta sviluppo. Perché magari quel ragazzo, dopo gli insegnamenti della CRI, avrà sviluppato la consapevolezza di come forse sia il caso di mutare i suoi comportamenti per vivere meglio, vivere sano, vivere… e basta.

 

Attività IDEA, igiene, dieta, educazione alimentare
Attività IDEA, igiene, dieta, educazione alimentare

O ancora, ad esempio, accompagnare persone anziane nelle loro necessità quotidiane o, magari, insegnare a quegli stessi anziani ad usare internet ed il computer per vedere magari su skype il figlio lontano o, semplicemente, essere meno “tecnologicamente emarginati”. E potrei così continuare a lungo con una serie di attività che costano (a volte più a volte meno), che portano pochi o niente introiti economici ma che, la maggior parte delle volte, portano un indiscutibile introito sociale e, perché no, culturale.Certo fare tutto è impossibile, questo è un dato di fatto, ma è ora di farla finita nel pensare che ogni attività serva solo a finanziare e ri-finanziare quella stessa attività.Se una attività, una volta coperte le spese vive, ha un tot di introito, un Comitato lungimirante terrà una parte di quell’introito accantonata per le esigenze di quella attività (perché un’ambulanza, tanto per fare un esempio concreto, può sempre aver necessità del meccanico che poi vuole essere pagato con i soldi e non con le strette di mano) ed utilizzerà l’altra parte per sostenere, finanziare e sviluppare quelle altre attività che non hanno introiti economici ma che, essendo un’associazione umanitaria, non possiamo di certo scartare solo perché non portano soldi.

 

Attività di educazione alla sessualità e prevenzione delle MST
Attività di educazione alla sessualità e prevenzione delle MST

Mi unisco a chi parla di progettazione. Questa è una cosa fondamentale perché una buona progettazione è la base di una buona attività. Conoscere i bisogni reali, fare una sorta di business plan, evitare sprechi o duplicazioni di spese e così via. E poi, se siamo fortunati ad essere nel solito Comitato lungimirante in cui anche le attività non redditizie sono comunque tenute in debita considerazione, magari avremmo qualche ragazzo in più che rientra a casa sano e salvo dopo la discoteca, qualche senza fissa dimora in più con una coperta ed un pasto caldo l’inverno, qualche anziano in meno che l’estate esce di casa e va alla vigna alle 2 del pomeriggio sotto il sole cocente e tante altri “vantaggi sociali” che, a parere personale, non hanno sicuramente prezzo.Quando ci sono le condizioni (copertura spese vive ed un discreto margine di “guadagno”, perdonatemi se uso questa parola) le attività che portano introiti economici devono, e ripeto DEVONO, andare a sostenere anche le altre che non ne portano.

 

Uno scatto delle votazioni della seconda assemblea nazionale dei Giovani CRI
Uno scatto delle votazioni della seconda assemblea nazionale dei Giovani CRI

E poi spesso quelle attività inizialmente “non redditizie”, che però riescono a partire grazie ad un sostegno iniziale, diventano a loro volta fonti di introiti anche economici perché magari riconosciute valide ed efficaci da amministrazioni locali e/o sponsor privati che ne vanno a sostenere lo svolgimento con finanziamenti, contributi, donazioni.Scusate ma non se ne può più di queste mentalità chiuse ed a compartimenti stagni in cui ad oggi, purtroppo, vediamo ancora il film secondo cui “l’attività non porta soldi quindi non si fa”. Credo fortemente che i Vertici di Comitato con questa mentalità, oggi Commissari e domani Presidenti, vadano cacciati senza indugio dall’Associazione. Perché non è tollerabile privilegiare un’attività rispetto ad un’altra solo sulla base dei numeri e dei conti senza tenerne minimamente in considerazione l’impatto sociale.Siamo un’associazione umanitaria e, fermo restando che comunque dobbiamo far quadrare i conti, pagare il carburante, il telefono, le divise, i materiali e tutto il resto, non dobbiamo dimenticare i nostri scopi sociali ed umanitari”.Un Volontario della Croce Rossa Italiana

 

Categorie: GiovaniNews

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