Cure sanitarie in situazioni di pericolo: sono i bambini che soffrono di più

Foto presa dawww.icrc.org

Il 1° giugno molti paesi celebrano la Giornata dei bambini. Il dottor Robin Coupland, consigliere sanitario del CICR, spiega perché i conflitti armati e altre situazioni d’urgenza colpiscono la salute dei bambini in maniera sproporzionata e possono impedire la fornitura di assistenza sanitaria. In che modo i conflitti colpiscono la salute dei bambini?L’impatto dei conflitti e dell’insicurezza sulla salute dei bambini è sproporzionato. In effetti, in ogni popolazione, sono i bambini a essere i più vulnerabili a diverse malattie. Questa vulnerabilità è aggravata durante i conflitti perché gli attacchi diretti contro il personale sanitario e le strutture mediche ostacolano i programmi sanitari essenziali. Un genitore, inoltre, quando i combattimenti diventano troppo intensi, può avere delle difficoltà ad accompagnare il proprio figlio in una struttura sanitaria. I programmi sanitari, per esempio le campagne di vaccinazione condotte dalle autorità sanitarie locali e dalle organizzazioni internazionali, devono spesso essere interrotti quando la sicurezza diminuisce.È triste costatare che i programmi sanitari per i bambini sono i più necessariproprio nel momento stesso in cui sono più difficili da attuare. Se vogliamo assicurare la salute dei bambini nelle zone interessate da un conflitto, è importante che la comunità internazionale trovi delle soluzioni per assicurare le cure sanitarie in tutta sicurezza.Quali malattie infettive colpiscono in particolare i bambini nelle zone di conflitto?I bambini colpiti dai conflitti rischiano di contrarre un certo numero di malattie infettive gravi. Esistono dei legami chiari fra i conflitti e le epidemie di colera. Il morbillo minaccia in modo particolare la salute dei bambini quando si trovano nei campi di rifugiati. Dati recenti dimostrano che un certo numero di  paesi non possono sradicare la poliomielite perché gli addetti alle vaccinazioni non hanno accesso, a causa della scarsa sicurezza, a centinaia di migliaia di bambini. È ancor più tragico che, proprio quando disponiamo di tecnologie mediche per permetterebbero di salvare delle vite con un basso costo, la salute dei bambini non ne benefici a causa dell’insicurezza legata ai conflitti.

 Foto presa dawww.icrc.org

Cosa si può fare per porre un rimedio a questa situazione?La comunità medica non è responsabile dell’insicurezza che colpisce i programmi sanitari e che ha un’incidenza maggiore sulla salute dei bambini nelle zone di conflitto. Questa responsabilità è in capo a coloro che possono assicurare la sicurezza delle cure e difendere il suo carattere sacro. È una questione di vita e di morte: gli Stati, le forze armate e coloro che portano le armi devono assicurarsi che la popolazione possa avere accesso in tutta sicurezza ai programmi sanitari, anche in tempo di conflitto.Per i grandi programmi di salute pubblica, questo può significare la negoziazione di un cessate il fuoco per far sì che le squadre addette alle vaccinazionipossano fare il loro lavoro. In termini di numeri di persone coinvolte, è uno dei problemi umanitari più gravi dei quali il CICR si sta occupando nel contesto dei conflitti attuali.Il dottor Robin Coupland è un ex chirurgo sul campo del CICR. È l’autore dello studio sulle cure sanitarie in situazioni di pericolo in 16 paesi (versione solo in inglese: Tratto dal sito del Comitato Internazionale della Croce Rossa (clicca qui)

 

Categorie: GiovaniNews

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