Esercitazione “IROLA 2013”

Il gruppo dei militari CRI che ha partecipato all’esercitazione era costituito da da personale sanitario e da personale addetto alla logistica, per un totale di 26 unità tra effettivi e militari richiamati in servizio temporaneo a titolo gratuito, oltre a 7 veicoli tra cui 2 ambulanze e due mezzi pesanti.  Riportiamo l’articolo apparso sul quotidiano “La Nazione” il 29 maggio a firma di Monica Leoncini.”C’erano le sirene, i feriti, e il fumo delle esplosioni. Non era un teatro di guerra ma, per fortuna, solo un’esercitazione. Ieri mattina ad Irola, nel Comune di Villafranca, c’è stata una esercitazione che ha visto protagonista il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, una squadra di una trentina di uomini che si sono cimentati nel salvataggio e soccorso di alcuni feriti. La squadra è arrivata domenica, gli uomini hanno montato il campo con diverse tende e in parata c’erano tutti i mezzi necessari per la simulazione. Che on effetti è stata molto realistica. Poco prima dell’esercitazione, dentro una tenda, sono state proiettate diverse immagini per descrivere le attività che svolge la Croce Rossa, soprattutto in ausilio alle Forze Armate. “Si tratta di un momento di aggiornamento e formazione del nostro personale” ha detto Giampiero Alessandro, Tenente Colonnello dell’VIII Centro di Mobilitazione della Croce Rossa Militare, salutando i presenti. “Noi affrontiamo l’emergenza ma anche i sentimenti delle persone che aiutiamo – ha continuato il Capitano Riccardo Toti – e prestiamo assistenza a chi ha bisogno di cure specialistiche: abbiamo anche altre attività, come una banda musicale”. E subito dopo il via all’esercitazione che metteva in scena un attacco aereo nei confronti di un mezzo. Tra il fumo rosso, è arrivata l’ambulanza, gli esperti hanno fatto una prima diagnosi sugli infortunati, li hanno estratti dal mezzo e portati al posto medico avanzato dove sono stati curati. Non tutti, in verità: il più grave, per il quale non c’era più nulla da fare, ha dovuto lasciare il posto a che aveva ferite meno serie. “E’ una cosa difficile da capire per i civili – ha commentato Enrico Vannucci, capitano medico – in casi di emergenza con numerosi feriti e poco personale, purtroppo bisohna intervenire su chi ha maggiori possibilità di vivere. Per questo dobbiamo avere anche un supporto psicologico. Il nostro personale è altamente qualificato e in grado di intervenire in ogni tipo di condizione. In particolare il Nucleo di pronto impiego si forma in breve tempo e in casi di emergenza, ha un’autonomia di 72 ore ed è composto da una ventina di uomini.” “Sono molti gli interventi che facciamo, calamità naturali, attività che comportano l’ausilio alle Forze Armate. Anche all’estero, siamo stati in Iraq, Afghanistan e negli Emirati Arabi.”Questa attività addestrativa ha permesso al personale coinvolto di acquisire esperienza sul campo ed ad apprezzare le necessità e le difficoltà dell’assistenza ad un reparto militare operativo in azione. Il lavoro svolto ha permesso di identificare i punti critici e di trovare soluzioni a problemi inattesi, contribuendo, inoltre, ad avvalorare e mettere in pratica la “mission” del Corpo che consiste nell’assolvimento dei compiti di emergenza e l’assistenza in tempo di pace e di guerra quale ausiliario delle Forze Armate. 

  

 

  

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