Dieci anni fa il Corpo Militare in Iraq nell'ambito dell'Operazione “Antica Babilonia”.
Dieci anni fa il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana veniva impiegato in una missione di grandi numeri e grandi prospettive, una tra le più importanti alle quali il Corpo Militare ha partecipato nei suoi 147 anni di storia. Il 2 agosto 2003 i militari di Croce Rossa mettevano piede in territorio iracheno per la missione “Antica Babilonia”. Una missione alla quale tutto il personale, ad ogni livello, ha risposto con la consueta abnegazione e con impegno via via maggiore. Insieme al Corpo delle Infermiere Volontarie CRI il Corpo Militare è stato attivato dal Comando Operativo di vertice Interforze del Ministero della Difesa in ausilio alle Forze Armate già presenti nel teatro ed in particolare nel settore operativo assegnato al contingente italiano, corrispondente a quella porzione di Iraq compresa tra i fiumi Tigri ed Eufrate. Sul terreno i militari della Croce Rossa Italiana hanno garantito:- lo schieramento di un modulo di Chirurgia e Terapia Intensiva, con relativo personale, a completamento dell’ospedale da campo (Role 2+) della sanità dell’Esercito, dislocato presso la base militare “Family Quarter”;- lo schieramento di un Nucleo Sanitario (Role 1+), con relativo personale e completo di strutture logistiche di supporto, a sostegno del Comando del contingente militare italiano, presso la base militare “White Horse”;- la fornitura di ulteriore personale sanitario specialistico per il completamento dell’organico del predetto Role 2+.- l’attivazione di un servizio ambulanze di tipo militare, denominato “Blu Light Matrix”, completo di equipaggi, per garantire interventi sanitari nell’Area di Responsabilità del contingente militare italiano;- l’impiego di un Team sanitario per Incidenti Maggiori e del personale di supporto alla Sala Operativa del Comando del contingente militare italiano;- l’utilizzo di due potabilizzatori per la produzione di acqua potabile a favore del contingente multinazionale.In 1.215 giorni di permanenza in territorio iracheno sono stati 1.054 uomini tra Ufficiali, Sottufficiali e militari di truppa del Corpo Militare CRI e 265 Infermiere Volontarie CRI impegnati per garantire i concorsi sanitari e logistici richiesti.Il compito del Corpo non si è limitato alla sola attività di carattere sanitaria a favore del contingente. Da non dimenticare è l’impegno profuso da tutto il personale negli interventi sanitari a favore della popolazione, nella raccolta e distribuzione di aiuti umanitari, nell’assistenza ai pazienti ed ai relativi accompagnatori inviati in Italia per interventi e cure mediche. La base militare di White Horse con il nucleo sanitario del Corpo Militare CRI è stata il teatro nella quale sono state eseguite oltre 1500 prestazioni sanitarie ai civili ogni anno. Sulla base delle segnalazioni ricevute e delle informazioni assunte sono state eseguite anche visite domiciliari nella città di An Nassiriyah e nei villaggi del governatorato di Dhi Qar. L’operazione “Hospital support” è stata pianificata per consentire la proiezione di personale qualificato dalle basi a tutto il territorio del governatorato. Molti civili iracheni sono stati ricoverati presso l’ospedale da campo militare italiano. Dopo il mese di gennaio 2005, con il progredire del buon esito della missione, le visite nei villaggi del governatorato, con il necessario cordone di sicurezza, sono state oltre 2.000. Gli aiuti umanitari raccolti e distribuiti durante la missione ammontano a circa 750.000 euro. Con una presenza media di circa 50 militari CRI, si sono avvicendati 246 medici, 245 infermieri, 46 tecnici sanitari e 517 tra logisti e addetti alle funzioni di comando e di sala operativa.Non meno importante il contributo assicurato sul territorio nazionale da centinaia di militari CRI per il supporto organizzativo e per l’assistenza ai pazienti e ai relativi accompagnatori inviati dall’Iraq per cure mediche nelle varie Regioni.Per l’assolvimento dei compiti affidagli, il Corpo Militare CRI ha impiegato propri materiali e automezzi, tra i quali:- strutture abitative di tipo 1C con attrezzature sanitarie per chirurgia e terapia intensiva;- tende per uso sanitario, con relative attrezzature sanitarie;- tende per alloggi e servizi vari;- strutture logistiche e sanitarie di supporto (WC e docce campali, gruppi elettrogeni, produttore di ossigeno terapeutico, ecc);- strutture per la decontaminazione di feriti;- ambulanze militari 4×4 (delle quali n.4 protette);- autovetture da ricognizione e Veicoli Multiruolo;- pulmini;- autocarri medi e pesanti con gru o con sistemi scarrabili;- potabilizzatori medi veicolari.Risorse consistenti, che rendono ben chiaro quale sia stata la dimostrazione di professionalità e capacità operativa messa in atto da tutto il personale del Corpo, coordinato dal Col. Alessandro M. Polverisi, all’epoca Vice Ispettore Nazionale. La missione del Corpo Militare in Iraq si è conclusa il 21 novembre 2006.Molte sono le vicende, anche quelle più tragiche, vissute dai nostri uomini che si sono succeduti in teatro operativo.Oltre i numeri, oltre i grandi risultati, quello che rimane tra il personale è il ricordo di una missione nella quale il sacrificio e la dedizione hanno permesso di dimostrare anche fuori dai confini nazionali l’alta professionalità e il grande valore di tutti i militari del Corpo impiegati. Si è fatto tesoro dell’esperienza irachena, come di tutte le altre missioni, ma il fatto di stare fianco a fianco con i militari italiani e di condividere con loro anche i momenti più scuri di questa missione ha esaltato le virtù ed il valore di uomini che sanno lavorare in silenzio e con il loro lavoro servono la Patria e la Croce Rossa.