Dalla Mauritania una lettera alle Sorelle

Roma 17-06-2009 Pubblichiamo una lettera dalla Mauritania rivolta a tutte le Sorelle. MI VOLETE AIUTARE? Scrivo a tutte Voi, Sorelle, dalla Mauritania. Questo Paese tanto amato dalla Sorella Lalla Feliciangeli Vi scrivo, perché Vi avrei volute tutte ad assistere alla bella cerimonia, con la quale questo mite e sfortunato Paese ha voluto onorare la memoria della nostra Sorella, intestandole un Liceo femminile: il “Liceo Maria Lalla Feliciangeli”, nella città di Atar, che è un’importante e grande città, che dista più di km 400, dalla Capitale (Nouakchott), verso nord-est. Anche ad Atar, Lalla era molto conosciuta e particolarmente amata. E’ stata una bellissima cerimonia, con danze e canti delle allieve del Liceo, alla quale hanno partecipato non solo il Governatore dell’Adrar e le alte Cariche del Territorio, ma anche, venuto dall’Italia, l’Ambaciatore Economides, Capo di Gabinetto del nostro Ministro degli Esteri, e il Ministro Morabito, Direttore Generale, al Ministero degli Esteri Italiano, per l’Africa Subsahariana. La cerimonia è stata ripresa dalla televisione e ne hanno parlato i giornali, per mettere in risalto questo evento che va, sempre più, a rafforzare e dimostrare l’amicizia tra i nostri due Popoli, sottolineando la gratitudine che i Mauritani hanno per l’Italia e per l’operato della nostra Lalla, ovvero Sorella Feliciangeli. Io mi trovo in Mauritania a raccogliere, in qualche senso, l’impegnativa eredità di Lalla, anche se con ruoli diversi dai Suoi. Effettivamente, questo Popolo si fa amare, per la sua cordialità, per la sua mitezza, per l’ospitalità che tutte le case, anche le più povere, offrono a chi è di passaggio, anche nel deserto. Faccio parte di un programma, finanziato dal Ministero degli Esteri Italiano e dalla Cooperazione Italiana, per la “Lotta contro la Povertà e la Malnutrizione” e diamo da mangiare, tutti i giorni, a 3000-4000 bambini, a seconda delle presenze. Diamo loro un pasto di 1700 calorie/giorno. Quindi, al massimo ogni 45 giorni, faccio il giro dei 65 centri nutrizionali, aperti dalla Cooperazione Italiana, sparsi nel deserto, nelle regioni del nord della Mauritania. Vado per controllare i positivi sviluppi del nutrimento che diamo a questi bambini e, quindi, ormai, so riconoscere i luoghi e gli abitanti. Così, sono venuta a conoscenza delle attitudini agricole di alcuni abitanti del deserto ed io ho messo a frutto le mie esperienze, acquisite, in tanti anni, nella mia azienda agricola di Todi. Infatti, quando, a Natale, sono tornata in Italia, ho acquistato delle sementi, perché, i semi che si trovano in Mauritania sono degli ibridi, che non possono essere ripiantati più volte, così come, purtroppo, sono abituati a fare i Mauritani. Insomma, bisogna piantare semi naturali, che ne faranno altri della stessa specie, che potranno essere ancora ripiantati e……sempre avanti così. Quindi, al mio ritorno, in Mauritania, ho fatto seminare “questi gioielli”. DUE SETTIMANE FA, ABBIAMO RACCOLTO I PRIMI FAGIOLI!!! Forse, vi chiederete come abbiamo fatto, ma sappiate che, in molte zone, è facile scavare un pozzo e trovare l’acqua. Oppure, in altre zone, esistono dei dissalatori e dei pannelli solari abbandonati, dono della Cooperazione Giapponese. Sono abbandonati, perché i Giapponesi non si comportano come la Cooperazione Italiana, che, nei finanziamenti che elargisce, accompagna costantemente i Mauritani verso la realizzazione del programma. I Giapponesi fanno la donazione e la lasciano là, senza aiutare ad impararne l’uso e la manutenzione. Io sto coltivando l’ambizioso progetto di ripristinare queste preziose attrezzature, ma è un lavoro, che richiede molto aiuto, non solo di tecnici. Forse, non è necessario che io vi dica quanto lavoro c’è da fare per la salute e l’igiene dei Mauritani. Recentemente, ho conosciuto, in Mauritania, un’organizzazione, chiamata “Bambini nel deserto”. E’ formata solo da volontari e, tra questi, c’è un bravissimo medico, con il quale sto iniziando una lotta alle mosche, per cacciarle almeno dagli ambienti dei nostri 65 centri nutrizionali. Infatti, questi antipaticissimi insetti trovano il loro ambiente migliore all’angolo degli occhi e della bocca dei nostri piccoli assistiti, formando, sui loro visini, dei veri grappoli, che i nostri bambini non scacciano nemmeno più, tanto sono abituati a quella brutta convivenza. Aiutatemi Sorelle! Fatemi delle domande, nelle quali io possa anche intravedere i Vostri consigli. Incontriamoci, quando, nel mese di luglio, sarò a Roma. Vi illustrerò quello che desiderate e che sia nelle mie possibilità: può darsi che qualcuna di Voi voglia venire ad aiutarmi. Il mio indirizzo: rossi.rossella@tiscali.it. Abbiamo sicuramente molti argomenti, di cui parlare. Seguitiamo l’opera di Lalla, nominata, da un giornalista del “Corriere della Sera”, “l’italiana più famosa del Sahara”. Vi abbraccio, aspettando Vostre notizie. Sorella Rossella Rossi Renzi

  

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