Campagna del 30° Gruppo Navale Cavour

Il 30° Gruppo Navale, costituito dalla Portaerei Cavour, la Rifornitrice di Squadra Etna, la nuova Fregata Bergamini ed il Pattugliatore Borsini, è salpato dal porto di Civitavecchia lo scorso 13 novembre 2013 alla volta del Canale di Suez, sulla rotta della Campagna Navale “Il Sistema Paese in Movimento” che, dopo l’attraversamento delle acque del Golfo Arabico e dell’Oceano Indiano, si completerà con il periplo dell’Africa.Il rientro del Gruppo Navale è programmato per il 7 aprile, ossia dopo 146 giorni e dopo aver percorso oltre 18000 miglia nautiche, pari a circa 36.000 chilometri, e aver visitato 19 nazioni ed effettuato 20 soste in porto.Sono numerosi gli obiettivi che la spedizione si prefigge di conseguire, catalizzati dallo scopo di contribuire al rilancio del ruolo dell’Italia in ambito internazionale e in particolare in aree d’interesse strategico per il Paese, attraverso le navi della Marina Militare strumenti multiruolo in grado di esprimere preziose capacità in attività prettamente militari e non, grazie alla loro connotazione duale: il cosiddetto Dual Use.Alla Campagna partecipano circa 1200 militari della Marina Militare fra cui circa un centinaio di donne. Si tratta di uno straordinario insieme di cuori, menti e braccia che, in piena sinergia con il personale militare e le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, con il personale delle ONLUS, e delle aziende sponsor, danno lustro all’Italia ed esprimono l’eccellenza italiana nel settore militare, industriale e, non ultimo, in quello umanitario, specchio dell’ingegno, della forza di volontà e della capacità realizzativa del popolo italiano, ma anche della sua solidarietà nei confronti dei Paesi più poveri e in difficoltà.Il Corpo Militare della C.R.I. ha aderito a questa impresa storica su invito del Capo di Stato Maggiore della Marina e, dal 26 dicembre 2013, due medici supportano, a completo titolo volontaristico,  lo staff del Role 2 della Nave Cavour per tutte le attività ordinarie e umanitarie programmate  con i vari partners della Campagna.  Il primo team, composto da un medico d’emergenza e un medico radiologo, si è imbarcato a Dubai (Emirati Arabi Uniti) ed è sbarcato a Antsiranana (Madacascar) facendo tappa a Mombasa (Kenya).  E’ stata una missione intensa ed entusiasmante, riferiscono gli Ufficiali. Sia durante la navigazione, sia nei vari porti, la collaborazione con tutto il personale è stata molto produttiva. La sosta in Kenya, dal 10 al 14 gennaio 2014, di Nave Cavour e Nave Etna, ha rappresentato simbolicamente il taglio del nastro della missione umanitaria promossa dalla Marina Militare in collaborazione con la  Croce Rossa Italiana, Operation Smile e la Fondazione Francesca Rava Onlus. A bordo della portaerei Cavour, pazienti e famiglie sono arrivati portando un piccolo bagaglio a mano contenente lo stretto necessario per trascorrere la notte sulla nave. Ad attenderli all’ingresso, i cuori, le menti e le braccia del personale del 30° Gruppo Navale e la sinergia tra il personale medico della Marina, l’equipe di Operation Smile, le infermiere volontarie e i medici del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. I team, suddivisi in due differenti sale operatorie, in soli quattro giorni di sosta hanno effettuato 21 controlli e 18 interventi chirurgici, oltre ad aver individuato tre casi più complessi da gestire durante la sosta del Cavour a Città del Capo o dopo il rientro in Italia. Molti dei pazienti provengono da villaggi isolati situati nella regione centrale del Kenya, segnalati dalle associazioni di volontariato alla locale sede di Operation Smile International. Al termine del periodo di permanenza sul Cavour ogni paziente, grande o piccolo, è stato messo di fronte alla paura più grande: guardarsi allo specchio. A garanzia delle fasi post-operatorie, una rappresentanza di Operation Smile, resterà in sosta a Mombasa per seguire il decorso, garantendo supporto e assistenza in appoggio alla locale struttura ospedaliera.A bordo di Nave Etna, in collaborazione con la Fondazione Rava, che opera nel campo oftalmologico, vengono eseguiti una serie di screening e visite oculistiche con una media di 60 pazienti al giorno. L’esperienza è esaltante. Consentire a bambini che entrano con problemi di vista anche gravi di uscire nel giro di poche ore vedendo il mondo attorno a loro. L’opera di screening non rileva fortunatamente grossi problemi. Solo due casi sono particolarmente gravi. Tra questi un bambino di circa 11 anni con febbrone e brividi. Sospetta malaria. Si esegue prelievo del sangue, si applica terapia antipiretica e lo si affida alla Croce Rossa keniota. Il giorno dopo il laboratorio di nave Cavour conferma la presenza del parassita della malaria e, sempre tramite la Croce Rossa keniota, si fa dono di farmaci antimalarici.Anche in Madascar le attività umanitarie sono proseguite con lo stesso impegno, consentendo ulteriori interventi per il trattamento di labiopalatoschisi mono e bilaterali, con enorme soddisfazione per gli operatori che vedono rinascere i pazienti a nuova qualità di vita.Il secondo team, composto da un chirurgo e un medico di bordo, si è imbarcato il 27 gennaio in Mozambico e farà tappa in Sud Africa. 

  

 

  

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