Con l’arrivo della stagione estiva riparte la campagna di sensibilizzazione “Cresce il caldo, cresce la prevenzione” della Croce Rossa Italiana in collaborazione con Legambiente.
Ormai da diversi anni, sono sempre più frequenti gli episodi di caldo estremo con ondate di calore le cui conseguenze non possono più lasciare indifferenti. Il costante aumento delle temperature medie, nel 2023 pari a circa 1,5 °C rispetto alla media globale 1979-2022 (Programma Copernicus1), sta influenzando le nostre vite causando concreti rischi per la sicurezza e la salute delle persone, in particolare dei più fragili come anziani, soggetti con patologie croniche, donne in gravidanza, neonati e bambini. Le condizioni di rischio, inoltre, aumentano nelle città dove è presente il cosiddetto effetto “isola di calore”, con temperature medie che possono raggiungere anche 4 °C in più rispetto alle aree esterne alla città2. I motivi principali sono l’utilizzo di superfici impermeabili, con poca capacità di riflettere il calore e che immagazzinano energia rilasciata durante le ore notturne, ma anche le dimensioni degli edifici che ostacolano la circolazione dei venti, i condizionatori che espellono aria calda per diverse ore al giorno e l’inquinamento generato dal traffico.
Per contrastare gli effetti delle ondate di calore sulla nostra salute, ognuno di noi può seguire piccoli semplici consigli per mantenere una corretta temperatura corporea ed evitare il rischio di disidratazione. È importante fare attenzione all’alimentazione, bere molto anche in assenza di sete, uscire nelle ore più fresche della giornata e preferire le zone d’ombra all’esposizione al sole.
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Oggi più che mai, prendersi cura del Pianeta significa avere a cuore anche la salute e la sicurezza delle persone, proteggere il nostro presente e disegnare un futuro realmente sostenibile. Ecco perché l’iniziativa della Croce Rossa Italiana e di Legambiente si propone di diffondere consigli utili non solo per proteggersi dal caldo ma anche per agire in termini di risparmio energetico e ottimizzazione delle risorse a nostra disposizione.
Sono 4 milioni le famiglie che oggi, In Italia, vivono una condizione di difficoltà economica e non dispongono di sistemi di raffrescamento. Il fenomeno della povertà energetica si sta diffondendo in maniera preoccupante ed è sempre più importante investire sulla preparazione e l’adattamento delle comunità. Ognuno di noi, cambiando le proprie abitudini, può fare la differenza. Sia all’interno delle nostre case sia negli ambienti di lavoro, infatti, utilizzare in maniera efficiente le fonti di calore, minimizzando le dispersioni, può aiutarci a limitare i rischi delle ondate di calore e ridurre gli sprechi d’energia.
Le patologie da calore che si verificano in seguito a una prolungata esposizione a temperature elevate, insorgono con malori, anche improvvisi, e comprendono inoltre condizioni gravi che, talvolta, possono essere mortali.
Il nostro corpo, nel periodo estivo e in particolare durante le giornate caratterizzate da ondate di calore, si trova ad affrontare ampie variazioni della temperatura esterna che devono essere compensate in modo che la temperatura corporea centrale si mantenga all’interno di un intervallo compreso tra 35,5°C e 37,7°C, quando l’organismo non riesce a compensare reagisce attraverso sintomi volti ad accendere l’attenzione del soggetto o delle persone a lui vicine.
Riconoscerli e sapere come intervenire può fare la differenza.
L’insolazione è un malore che può comparire dopo eccessiva, diretta e prolungata esposizione ai raggi solari, spesso senza le adeguate protezioni, soprattutto alla testa.
– Sintomi:
Malessere generale, nausea, confusione mentale e, nelle forme più gravi, affaticamento, riduzione della capacità di camminare e possibile perdita di coscienza. In genere si nota un arrossamento intenso delle parti di pelle esposte al sole (eritema solare), con formazione di bolle o, nei casi più gravi, eruzioni pruriginose, ustioni, dolore e bruciore occhi arrossati e lacrimazione abbondante.
– Intervento:
Trasportare la persona in un ambiente fresco e ombreggiato; raffreddare il corpo con pezze imbevute di acqua fresca alle ascelle e alla testa. Se la sintomatologia non regredisce velocemente e/o si osserva un peggioramento, anche con comparsa di ulteriori sintomi, consultare un medico o recarsi al più vicino pronto soccorso. Fare bere acqua non troppo fredda a piccoli sorsi, o bevande arricchite di sali minerali.
Il colpo di calore si osserva quando un rilevante innalzamento della temperatura corporea si associa a un alto tasso di umidità e alla mancanza di ventilazione ambientale. In queste condizioni, l’organismo non riesce ad adattarsi e i normali meccanismi di compenso, come la sudorazione, risultano essere in parte compromessi.
– Sintomi:
Debolezza, cefalea, nausea e vomito, temperatura corporea superiore a 40°, pelle calda e secca, aumento della frequenza cardiaca, respiro superficiale, abbassamento della pressione arteriosa (ipotensione) e svenimento.
– Intervento:
Trasportare il soggetto in un luogo fresco e aerato; sdraiare la persona sollevando gli arti inferiori; praticare spugnature fredde sul corpo con un asciugamano imbevuto d’acqua fresca. Fare bere acqua non troppo fredda a piccoli sorsi, o bevande arricchite di sali minerali. In caso di sintomi gravi, chiamare i soccorsi. Evitare l’uso di farmaci antipiretici se non indicato dal medico.