Nel fine settimana la formazione di 26 volontari per il progetto pilota “Iside, primi passi di mamma”, per il sostegno alla genitorialità
Tre giorni di formazione su temi legati alla psicologia e fisiologia perinatale. Un fine settimana di didattica e confronto con professionisti del settore per essere in grado di supportare nel miglior modo possibile le neomamme alle prese con le difficoltà post parto.
È entrato così nel vivo, nel week-end scorso, il progetto “ISIDE, primi passi di mamma”. Un progetto pilota che vede coinvolti 26 volontari del Comitato CRI Municipio 8-11-12 di Roma, i quali – coordinati da una équipe di professionisti – garantiranno un supporto per i primi 6 mesi di vita dei neonati, offrendo visite domiciliari con la presenza di un’ostetrica, interventi di supporto psicologico, di orientamento ai servizi alla natalità e alla famiglia presenti sul territorio.
La depressione post partum (DPP) rappresenta, infatti, la più rilevante complicanza psichica relativa al puerperio. Pur con ampia variabilità, nel mondo occidentale si stima che colpisca circa il 10-15% delle donne che partoriscono.
Proprio per questo e in linea con la propria Strategia 2018-2030, che intende promuovere una cultura dell’inclusione sociale per un’integrazione attiva delle persone in situazione di vulnerabilità, la Croce Rossa Italiana ha immaginato il progetto “ISIDE, primi passi di mamma”: per costruire, insieme ai volontari, un porto sicuro per la neonata diade madre-bambino.
Il progetto si pone come obiettivi la promozione nelle neomamme del riconoscimento e dello sviluppo delle competenze genitoriali, il supporto psicologico alle neomamme e ad eventuali altri componenti dei nuclei familiari coinvolti e l’orientamento ai servizi del territorio dedicati alla natalità e alla famiglia.
Tra le attività che saranno portate avanti dai volontari CRI sono previsti incontri di gruppo tra le neomamme, altri specifici dedicati ai papà, laddove presenti, incontri di gruppo tra volontari, professionisti coinvolti e nuclei familiari, utili per accedere a informazioni generali su una fase specifica del percorso, per trovare confronto con altri genitori e per favorire l’inclusione sociale dei nuclei familiari della comunità e, infine, interventi ostetrici di osservazione e supporto alla relazione madre-bambino, di supporto nell’allattamento e verifica delle condizioni generali di salute delle neomamme.