Firenze, Croce Rossa Ucraina e Croce Rossa Russa: “La situazione si è aggravata. Serve aiuto subito”
CR Spagnola: “Contro la crisi, guardiamo in faccia i vulnerabili
La sessione plenaria di mercoledì 5 giugno si è aperta con un urgente appello congiunto della Croce Rossa Ucraina e della Croce Rossa Russa. “La situazione è grave e nelle ultime ore è peggiorata rapidamente – ha esordito il presidente della Croce Rossa Ucraina Ivan Usichenko – e tutti gli aiuti a nostra disposizione sono terminati. Abbiamo bisogno del vostro supporto. Serve cibo ma non solo, anche forniture mediche e per i bambini. Chiedo un sostegno da parte di tutti in un momento così difficile”. Gli fa eco il Presidente della Croce Rossa Russa Raissa Lukuttsova: “E’ importante aiutare la Croce Rossa Ucraina. Abbiamo la stessa storia, la stessa lingua, la stessa religione. Il confine fra i nostri paesi è labile. Abbiamo lanciato una raccolta fondi per l’Ucraina e questa nostra campagna continuerà finchè ce ne sarà bisogno ma quanto abbiamo raccolto fino ad ora non è sufficiente. La Croce Rossa Ucraina e la Croce Rossa Russa fanno parte della stessa famiglia”. L’appello congiunto è stato sottolineato dalla Direttore della Zona Europa FICR Anitta Undeline: “La Croce Rossa Ucraina è chiamata ad assistere le donne, i vecchi ed i bambini che stanno scappando dalle aree colpite dagli scontri. Faccio appello alla generosità di tutte le società nazionali”. La seduta è continuata con il contributo della Croce Rossa Spagnola al tema: “A causa della crisi – ha raccontato Antoni Bruel, coordinatore generale della Croce Rossa Spagnola – abbiamo cambiato radicalmente molte delle nostre attività. Prima i vulnerabili ci venivano indicati dalla pubblica amministrazione. Ora abbiamo capito che bisogna uscire, andare per strada, cercare chi ha bisogno nei giardini pubblici o sotto i ponti. Oggi aiutiamo chi ha bisogno a cercare lavoro, a preparare un curriculum, assistiamo le famiglie che non possono seguire i loro figli a scuola, li andiamo a prendere e garantiamo loro una merenda ed assistenza allo studio, ad esempio. Oggi siamo arrivati da zero a sessantacinquemila bambini assistiti nel 2013. Bisogna superare il limite rappresentato dalla pubblica amministrazione. Oggi i nostri comitati locali sono arrivati ad aprire già dalle otto e mezzo, mettiamo a disposizione una lavatrice ed una doccia a chi non ce l’ha, dalle 11,00 forniamo pasti e nel pomeriggio teniamo corsi di primo soccorso o formazione professionale. Nel 2006 assistevamo due milioni e seicentomila persone, oggi cinque milioni seicentomila. In questa crisi bisogna guardare le persona in faccia senza pretendere di avere risposte preordinate. Questa è la nuova Croce Rossa”.