È una giornata come tante altre di questa altalenante primavera, quando nel centro di Amandola, verso l’ora di pranzo un signore viene colto da un malore e si accascia nella piazza della città.
Subito interviene una passante, che si trova lì per caso; fortuna vuole che è una dottoressa (una cardiologa) che racconta: “mi sono accorta che aveva il respiro agonico e non aveva polso; pertanto ho iniziato il messaggio cardiaco ed ho immediatamente chiesto che mi venisse portato un DAE, perché solitamente nelle piazze dei paesi c’è un defibrillatore semiautomico”.
Appena arriva il DAE, la dottoressa provvede ad applicare le piastre, continua il massaggio e scarica, fino a quando l’anziano signore, che poi si scoprirà chiamarsi PRIMO, non riprende conoscenza.
Questa è la storia del signor Primo e di come è stato salvato grazie a chi ha creduto nell’ importanza di dotare di defibrillatori automatici o semiautomatici esterni (DAE) le città, ma soprattutto, come in questo caso, le piccole realtà urbane, lontane dai presidi ospidalieri.
Facciamo un salto nel passato e ripercorriamo la storia grazie alla quale oggi Amandola ha un DAE e grazie alla quale abbiamo avuto la gioia ed il piacere di conoscere Primo.
Nel 2018 l’Unità di Progetto “Sisma Centro Italia” di Croce Rossa Italiana presenta il progetto “Adotta un comune cardio protetto – Comuni sicuri per comunità resilienti”.
L’obiettivo generale del progetto era aiutare ed educare le popolazioni colpite dal sisma ad assumere comportamenti corretti in termini di stile di vita e prevenzione per evitare la spirale di comportamenti malsani che situazioni post-sisma e difficile ritorno alla realtà possono contribuire ad assumere e tra gli obiettivi specifici: la promozione di un’azione diretta di sensibilizzazione della cittadinanza alla rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce, la prevenzione e la riduzione della vulnerabilità individuale e delle comunità incoraggiando l’adozione di misure sociali e comportamentali che determinano un buono stato di salute per le popolazioni già duramente provate dal sisma e la diffusione e l’acquisizione di un vero e proprio “schema mentale comportamentale” che faciliti la gestione di eventi di emergenza ed urgenza: sapere quando chiamare il 118, sapere come gestire un arresto cardiaco e collegare precocemente il DAE, conoscere le manovre di disostruzione, etc.
Il progetto prevedeva tra le azioni progettuali:
– l’installazione delle colonnine DAE sul suolo pubblico e libero accesso dei cittadini;
– un piano di formazione gratuita iniziale per la popolazione;
– campagne di formazione/informazione su corretti stili di vita;
– campagne mirate a far conoscere la mappatura/segnalazione dei Comuni cardio protetti anche in termini di cittadini formati.
I Comuni scelti per l’avvio di tale progetto furono: Arquata del Tronto, Visso, Camerino, San Ginesio, Caldarola, Pieve Torina, San Severino Marche, Tolentino, Sarnano, Amandola, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Cingoli.
“Il progetto della Croce Rossa Italiana Marche Adotta Un Comune Cardio protetto ha come obiettivo quello di promuovere la tutela della salute nelle aree marchigiane duramente colpite dal sisma del 24 agosto 2016. In primo luogo abbiamo cercato come Regionale di garantire ad ogni comune del cratere sismico almeno una colonnina DAE (Defibrillatore semiautomatico esterno contenuto all’interno di una teca allarmata). L’idea si ispira al Progetto Nazionale “Manovre Salvavita” di Croce Rossa Italiana, ed ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza alla rianimazione cardiopolmonare e alla defibrillazione precoce”; queste le parole della nostra DTR Salute Alice Brisighelli, che ha seguito fin dall’origine i primi passi di tale progetto e ha continuato negli anni a diffondere la cultura della formazione sui corretti stili di vita, sulla conoscenza delle manovre salvavita e sull’utilizzo del DAE.
Continuiamo a formare e a formarci per saper utilizzare il DAE in caso di necessità.
Come Primo anche noi o i nostri familiari potrebbero averne bisogno e anche noi potremmo trovarci a soccorrere qualcuno che ha una famiglia che lo aspetta a casa.
Portiamo avanti il progetto di Cardio protezione nei nostri comuni, dotiamo le nostre piazze, le nostre scuole, i parchi dove giocano i nostri bambini.
Nel video che segue una mini intervista al Signor Primo che qualche settimana fa a seguito di un malore è stato soccorso e salvato grazie al DAE installato presso il Comune di Amandola; alla dottoressa che casualmente passava di li e ha soccorso Primo; al Sindaco di Amandola e alla Presidente del Comitato CRI di Sibillini Valeria Corbelli che hanno creduto in tale progetto e hanno permesso la realizzazione dello stesso.