Salute e immigrazione tra continuità e nuovi bisogni
L’Azienda Socio Sanitaria n. 2 “Bassa Friulana-Isontina” ha organizzato mercoledì 23 ottobre, presso la sala multifunzionale della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia un seminario sulla “salute e immigrazione tra continuità e nuovi bisogni”.
L’evento formativo residenziale nel suo complesso è stato programmato allo scopo di adeguare la conoscenza dei tratti demografici ed epidemiologici della popolazione migrante presente/ transito con particolare riferimento all’esperienza realizzata nei territori della Bassa Friulana e dell’Isontino a partire dal 2011. Le relazioni esposte da qualificati relatori sono state una preziosa occasione per approfondire le risposte possibili, coerenti e praticabili nella soluzione delle problematiche conseguenti al fenomeno analizzato. L’obiettivo primario quindi è stato quello di promuovere la consapevolezza del carattere strutturale del fenomeno migratorio, orientando oltre l’emergenza per riconoscere e assumere i servizi rivolti ai migranti quale componente essenziale dei Programmi di Sanità Pubblica attraverso:
· la consapevolezza che i servizi rivolti alle persone migranti sono un programma di Sanità Pubblica,
· il riconoscimento che l’approccio a tali servizi deve essere multiculturale, multidisciplinare e aperto alle componenti non istituzionali del territorio (Comitato Territoriale della Croce Rossa Italiana, Caritas, Coop Sociali),
· la necessità ineludibile di conoscere i tratti essenziali epidemiologici del fenomeno migratorio (esame dei dati epidemiologici rilevati).
L’attività, organizzata dal dott. Gianni Lidiano Cavallini, direttore del Dipartimento di Prevenzione e Sanità Pubblica ASS n. 2, rivolta al personale sanitario dell’azienda, al personale medico e infermieristico della Croce Rossa Italiana, ai medici di medicina generale e alla cittadinanza, ha visto una buona risposta ed un vivo e partecipato interesse alle relazioni presentate.In particolare, il comitato CRI di Gorizia ha partecipato ai lavori con tre relatori, rispettivamente: la dott.ssa Claudia Gandolfi, medico pediatra volontario CRI su “Salute e malattia: un approccio trans-culturale”, l’avv. Marzia Como focal point nazionale “non son un bersaglio” e consigliere regionale CRI-FVG su “ La tutela dell’emblema della Croce Rossa e Health Care in danger” e la dott.ssa Maria Giovanna Munafò direttore sanitario CRI Gorizia su “Le attività sanitarie svolte a favore delle persone migranti nell’ambito del Safe Point e dell’ambulatorio sociale”.
Presenti in sala la presidente del Comitato CRI di Gorizia Ariella Testa, la presidente della fondazione CARIGO Roberta de Martin, il direttore generale dell’ASS n. 2 Antonio Poggiana e una rappresentanza di volontari CRI.
Per completezza di trattazione qualche notizia sul Safe Point CRI Gorizia che nasce il 2 novembre 2018 con il compito di fornire assistenza sanitaria (screening sanitario e prima visita medica), orientamento legale, sui servizi territoriali, ascolto, vestiario e kit igienici. In tale ambito è stata inoltre costituita una scuola per corsi base di lingua italiana aperta dal lunedì al venerdì, insegnate una Infermiera Volontaria, già insegnate al liceo classico locale. La situazione accessi persone migranti al Safe Point dalla sua apertura è complessivamente 888 persone, di cui oltre il 95% costituito da uomini con età varabile tra i 18 e i 75 anni mentre le donne costituiscono circa il 5% del totale di età compresa tra i 28 e i 38 anni, coniugate e con prole, la provenienza per la maggior parte è dal Pakistan e dall’Afghanistan (circa80%) seguiti da India e Kossovo. Il servizio viene svolto tre volte la settimana con tre volontari e un mediatore culturale che costituiscono di fatto l’ossatura portante del servizio Safe Point.