IFRC

Il Modello 231 costituisce un’altra tappa importante per l’Associazione, all’interno di un progetto più ampio che mira ad innalzare ogni giorno i propri standard qualitativi.

Nell’ottica del miglioramento continuo della nostra Associazione, in termini di servizi erogati alla collettività e di presidio delle funzioni ausiliarie ai pubblici poteri, il Comitato Nazionale, con un gruppo di lavoro dedicato, ha lavorato nell’ultimo periodo per costruire e adottare un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo finalizzato a individuare e prevenire la commissione di possibili reati ricadenti nell’ambito delle fattispecie di cui al D.Lgs. 231/2001.

Il Modello è stato approvato con delibera 4 gennaio 2024 del Consiglio Direttivo Nazionale, ed attesa l’autonomia giuridica dei Comitati, trova applicazione per il Comitato Nazionale e per i Comitati Regionali non dotati di autonomia giuridica.

L’adozione di un Modello di organizzazione, gestione e controllo è un risultato importante per la CRI, nell’ottica di una continua diffusione della cultura della trasparenza e legalità, anche verso i nostri Soci e i nostri stakeholder. In particolare il Modello è uno strumento volto a certificare ed assicurare:

  • una gestione associativa trasparente e corretta
  • una maggiore chiarezza organizzativa
  • il controllo del rischio
  • il controllo e l’implementazione delle risorse
  • il presidio della sicurezza e legalità

Vediamo nel dettaglio cosa significa tutto questo.

COSA È IL MODELLO ORGANIZZATIVO 231

Il termine “Modello 231” si riferisce al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, che ha introdotto per la prima volta in Italia il concetto rivoluzionario della responsabilità amministrativa degli Enti: diversamente dal passato, anche gli Enti possono essere ritenuti responsabili qualora commettano un reato.

I reati a cui ci si riferisce sono quelli specifici previsti dal decreto legislativo n. 231 e devono essere commessi da esponenti dei vertici aziendali o loro sottoposti, nell’interesse o vantaggio dell’Ente. In pratica, se un reato viene compiuto nell’interesse o vantaggio dell’Ente da un soggetto apicale, l’Ente ne risponde subendo sanzioni gravissime.

LE SANZIONI E LA RESPONSABILITÀ’ ESIMENTE

Le sanzioni sono molto serie e vanno dalla “pena pecuniaria” all’interdizione e al sequestro, fino alla confisca.

Questo in quanto il reato rappresenta una responsabilità diretta, autonoma e concorrente dell’Ente, rispetto a quella della persona fisica che ha commesso il reato.

Il decreto prevede comunque una possibilità importante per l’Ente stesso: dimostrare la propria responsabilità esimente in sede di giudizio, provando di avere preventivamente ed efficacemente attuato il cosiddetto Modello, idoneo a prevenire la possibilità di commissioni di reati.

Grazie al Modello organizzativo l’Associazione, a differenza delle persone fisiche, evita sanzioni nel caso in cui uno dei soggetti di cui all’art. 5 compiano un reato tra quelli previsti dal d.lgs. 231/2001.

IL MODELLO NELLA PRATICA

Adottare un Modello organizzativo  implica:

  • l’adozione di specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’ente in relazione ai reati da prevenire;
  • modalità di gestione delle risorse finanziarie volte a impedire la commissione dei reati
  • obbligo di informazione nei confronti dell’organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli;
  • individuazione delle attività più a rischio;
  • adozione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello;
  • messa in campo dell’organismo di vigilanza (ODV) con autonomi poteri di iniziativa e di controllo, che vigili sull’osservanza e il buon funzionamento del modello e che provveda costantemente al suo aggiornamento.

I VANTAGGI

È importante sottolineare che l’adozione del Modello non è obbligatoria per legge ma è una scelta volontaria. La CRI, sensibile all’esigenza di assicurare condizioni di correttezza e di trasparenza nella conduzione dell’attività, a tutela della propria posizione e immagine, nonché delle aspettative dei propri dipendenti e dei partecipanti alla vita associativa, sia essi attori interni che esterni, ha ritenuto conforme alle proprie politiche associative dotarsi di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo.

Un Modello Organizzativo efficiente, efficace e sempre aggiornato mira a preservare l’organizzazione da sanzioni ma influisce positivamente anche in termini di immagine, di fiducia e di affidabilità.

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