Tra vita e pandemia: due neonati riconsegnati alle famiglie in isolamento a Lecce

 
 
 
 

L’episodio

Una storia che ha
avuto finalmente il suo lieto fine in questo difficile periodo di pandemia riguarda
due piccoli neonati, separati alla nascita dai genitori. Nati qualche giorno fa
da due diverse madri, precedentemente risultate positive al SARS-CoV-2, sono stati fin da subito monitorati
nel reparto UTIN dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Ieri, i due bimbi sono
stati dimessi e riconsegnate ai genitori, in seguito al provvidenziale
trasporto operato in totale sicurezza dagli operatori della Croce Rossa di
Lecce.

 

I due neonati sono
infatti risultati fin da subito negativi al Covid-19 e, dopo un iniziale
monitoraggio, è stato dato il via libera per il ricongiungimento con le due
famiglie, residenti in provincia di Lecce. I volontari e i soccorritori CRI che
hanno operato il trasporto nel pieno rispetto delle norme sanitarie, hanno fin
da subito avvertito i genitori telefonicamente, per poi essere accolti
all’ingresso dei relativi appartamenti dai due papà. Ed è stato proprio in quel
momento che le due famiglie non hanno saputo trattenere le lacrime di sollievo
e gioia di fronte ai nostri volontari.

Una grande emozione per i volontari CRI

Vedere le lacrime di
gioia e l’immensa felicità dei genitori ci ha ripagato di tutto. – ci spiega Mimma,
soccorritrice in prima linea della CRI di Lecce – Fortunatamente sia le mamme
che i figli stanno bene e da parte della Croce Rossa facciamo gli auguri alle due
giovani coppie per il futuro. L’esito positivo di questa missione e le lacrime
di gioia dei genitori, ci ripagano di tutto lo sforzo e l’attenzione posta fin
dai primi minuti in questo particolare impegno. Non ci consideriamo eroi, ma
esseri umani. E al mondo a nostro avviso c’è davvero bisogno di esseri umani in
questo periodo così complicato. Al rientro in ambulanza, pronti per un altro
incarico, la tensione era ormai terminata e la radio rompeva il lungo silenzio
con ‘Domani sarà un giorno migliore… vedrai’ dei Lunapop. D’un tratto ci
siamo resi conto che quelle gocce che scendevano lungo i nostri dispositivi di
protezione bagnando le mascherine… non erano gocce di sudore
.”

 
 
 
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