Il Tar Puglia, sez. II, con sentenza dell’11 gennaio 2019, n. 48, chiamato a giudicare della legittimità di una procedura comparativa per l’affidamento di postazioni di ambulanza del servizio di emergenza territoriale 118, ha fissato alcuni principi di carattere generale applicabili alle gare riservate alle organizzazioni di volontariato.
Anzitutto ha chiarito l’illegittimità della clausola contenuta nella documentazione di gara che prevede un rimborso forfettario fisso per ogni singolo automezzo impiegato nella convenzione. Ciò alla luce delle disposizioni contenute nel Codice del Terzo settore (D.Lgs. n. 117/2017) che impongono in via esclusiva il rimborso sulla base delle spese effettivamente sostenute dagli enti no profit, vietando ogni forma di automatismo (si cfr. art. 17, comma 3 sull’attività del volontario; art. 33, comma 2 sull’attività di interesse generale resa dalle odv e art. 56, comma 2 sulle convenzioni).
Il rimborso delle spese, quindi, ivi incluse quelle per gli automezzi impiegati, deve basarsi sempre su parametri oggettivi (le spese effettivamente sostenute) e documentati. In questo modo potranno essere garantite uniformi condizioni di trasparenza sul versante delle spese di gestione, da rendicontare analiticamente a valle e senza alcun automatismo a monte.
Altro principio fissato dai giudici amministrativi è che il limite del 50% nel rapporto tra lavoratori e volontari che le odv devono osservare ai sensi dell’art. 33 del D.Lgs. n. 117/2017 (secondo cui “il numero dei lavoratori impiegati nell’attività non può essere superiore al cinquanta per cento del numero dei volontari”) deve essere calcolato non con riferimento al personale impiegato nella singola convenzione (o nella singola attività oggetto di affidamento), come sostenuto dai ricorrenti, bensì con riguardo alla “complessiva attività svolta dall’associazione”.
Anche sotto questo profilo si tratta di una prima interpretazione dell’art. 33 del Codice del Terzo settore che, in quanto coerente con le finalità della norma, si auspica possa trovare conferme in giurisprudenza nonché avallo da parte dei soggetti pubblici.